Quaresima: tempo di uscita da noi verso gli altri
Convertitevi e credete al Vangelo” con questa breve esortazione, ripresa da un versetto del Vangelo di Marco, e con il simbolico gesto della cenere posta sul capo, mercoledì scorso è iniziato il cammino della Quaresima: un periodo di purificazione e di riflessione di quaranta giorni prima della Pasqua, durante il quale siamo chiamati, attraverso l’ascolto e la realizzazione della Parola di Dio, a rinnovare e cambiare radicalmente il nostro modo di essere cristiani in un tempo, come quello in cui viviamo e operiamo, in cui è sempre più difficile definirsi e, soprattutto, farsi riconoscere come tali. La Quaresima, inoltre, si caratterizza per essere un tempo carico di riti e tradizioni, uno su tutti il pio esercizio della Via Crucis con il quale si fa memoria della passione e morte di Gesù. Tutti questi gesti significativi e importanti, che è bene portare avanti e cercare di far conoscere alle nuove generazioni, rischiano però di farci cadere in errore; nella convinzione, cioè, che per arrivare pronti a celebrare la Pasqua basti solo questo. Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima 2015 (www.vatican.va) invita la Chiesa, le comunità e tutti i fedeli a impegnarsi a superare con forza quella che lui chiama la “globalizzazione dell’indifferenza” opponendogli la “globalizzazione della solidarietà” e, ancora una volta, ad uscire verso le periferie per confrontarsi con la realtà del mondo e per evangelizzare con gioia. Impegniamoci, dunque, a guardare all’altro e a vivere intensamente questi giorni di grazia che la Chiesa ci offre per poter giungere a celebrare la Pasqua con “un cuore nuovo e uno spirito nuovo”.