Vexilla Regis Nel solco della pietà popolare
- Filippo Maniscalco
- 22 mar 2015
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“Vexilla Regis prodeunt, fulget Crucis mysterium…”. “Avanzano i vessilli del Re, risplende il mistero della Croce…”: è l’incipit dell’inno risalente al VI sec d.C. composto da Venanzio Fortunato, in occasione dell’arrivo nel monastero di Poitiers di una reliquia della Croce omaggiata da Giustino II.
L’inno, intonato con un alternarsi di voci soliste e voci corali, ha origine nella tradizione medievale del canto gregoriano. Nella liturgia romana l'inno è cantato al vespro nella domenica di Passione (quinta di Quaresima) e nelle feste della Croce di maggio e di settembre.
Il Vexilla Regis o “Visilla” è il canto corale per eccellenza caratterizzante la tradizionale processione del Venerdì Santo nella città di Barcellona Pozzo di Gotto.
La “Visilla” rappresenta uno straordinario esempio di trasmissione orale della tradizione, anche se il tempo ne ha poi plasmato differenze e peculiarità che permette di distinguere oggi la "sobria e contenuta" più antica versione pozzogottese dalla "vigorosa e teatrale" versione barcellonese. Il canto, oggi, non riproduce fedelmente il testo del Venanzio, salta e modifica qualche strofa pur mantenendo inalterato il senso dell’inno.
La tradizione vuole che con l’inizio del periodo di quaresima, i “visillanti” si incontrino ogni venerdì per provare il canto, affinare le tecniche e coinvolgere le nuove generazioni in uno scambio tra antiche e nuove tradizioni.
Il canto generalmente è intonato da un gruppo di almeno dieci persone che, in modo polifonico, si alternano cedendo il passo la prima voce alla seconda, per poi rientrare come rinforzo al coro.
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