Cristiani da bambini? Riconosci, o cristiano, la tua dignità!
Il divario culturale rispetto ad una società del passato in cui i valori cristiani venivano respirati in famiglia e nei vari ambiti sociali, in cui si nasceva già cristiani, oggi si è così allargato da formare un’immensa voragine. In una società in cui il Cristianesimo è messo continuamente in discussione in maniera radicale, la fede non si può considerare acquisita una volta per tutte, non si può più supporre, la fede va continuamente proposta e testimoniata anche a quei genitori che chiedono di battezzare i propri figli o a cui si propone di intraprendere insieme un cammino di catechesi in parrocchia a partire dai 6 anni in vista della prima Comunione. Costatiamo che la prassi sacramentale delle altre Chiese cristiane, evangeliche ed ortodosse, è diversa da quella Cattolica.
I fratelli protestanti (evangelici pentecostali da noi) battezzano giovani e adulti che hanno ricevuto comunque un’educazione di fede e che possiedono una conoscenza delle Scritture non paragonabile a quella dei nostri battezzati.
Nelle Chiese di rito orientale sia cattoliche che ortodosse (ne abbiamo un esempio con la presenza sul nostro territorio e nella nostra chiesa di Gesù e Maria degli ortodossi rumeni) i bambini ricevono i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana (Battesimo Confermazione Eucaristia) in un unico momento mantenendo la pratica originaria della Chiesa dei primi secoli.
Noi cattolici latini dal 1910 per disposizione del papa Pio X, attraverso la la Sacra Congregazione dei Sacramenti decreto Quam Singulari Christus amore, battezziamo i bambini e poi li ammettiamo all’Eucaristia all’età di ragione cioè 7 anni (come era già stato stabilito dal Concilio Lateranense IV del 1215 e dal Concilio di Trento 1551-1552) invece che all’età di 12-14 anni come accadeva nella prassi comune.
All’inizio la posticipazione della Confermazione all’Eucaristia venne accettata come un’eccezione, ma nel 1967 i vescovi italiani proposero di conferire abitualmente la Cresima ai fanciulli dopo la prima Comunione, all’età di 11 anni. Nel 1983 la posticiparono poi all’età di 12 anni circa, ma di fatto ci si Cresima, se ci si Cresima, nella giovinezza o alla vigilia delle nozze.
L’abbandono delle parrocchie da parte dei fanciulli dopo la Comunione e/o degli adolescenti dopo aver ricevuto il Sacramento della Confermazione, non è solo imputabile al fallimento dell’azione catechistica, ma anche e soprattutto all’indifferenza religiosa che avanza. Il completamento dell’ Iniziazione segna per molti l’abbandono della pratica cristiana.
Il gruppo parrocchiale dei catechisti, già da due anni, si interroga e riflette con la Chiesa locale sulle vie nuove da intraprendere per annunciare Cristo, mettendo già in atto piccole esperienze di rinnovamento, ma senza interventi strutturali sulla prassi (insoddisfacente) che rimane invariata.