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Una scelta attesa - Verso una Catechesi di stile catecumenale - Inizia la sperimentazione in Diocesi


L’ufficio Catechistico Diocesano, sotto la spinta del Magistero della Chiesa, e in sinergia con il Centro di Pedagogia Religiosa dell’Istituto Teologico “S. Tommaso” di Messina, ha avviato in questi ultimi anni un processo di riflessione e di studio per attuare quella vera e propria “rivoluzione copernicana” o, per definirla con le parole di Papa Francesco, quella “conversione pastorale” che oggi si rende necessaria perché l’azione evangelizzatrice della chiesa continui e si protragga “fino agli estremi confini della terra” (At 1,8).

Gli Orientamenti pastorali della CEI per il primo decennio del duemila “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”, al n. 57, facevano la seguente osservazione: “Gli stessi fanciulli battezzati hanno bisogno di essere interpellati dall’annuncio del Vangelo nel momento in cui iniziano il loro cammino catechistico. Sempre più spesso, infatti, non si può presupporre quasi nulla riguardo alla loro educazione alla fede nelle famiglie di provenienza. L’incontro con i catechisti diviene per i fanciulli una vera e propria occasione di «prima evangelizzazione». È importante che venga annunciato loro il Vangelo della vita buona, bella e beata che i cristiani possono vivere sulle tracce del Signore Gesù”.

Occorre restituire alla Chiesa la sua capacità originaria di generare alla fede, di essere madre nella fede. Il suo grembo generatore, infatti, sembra diventato sterile. Insieme alla comunità è necessario coinvolgere, nel processo di iniziazione, i genitori stessi e più largamente tutta la famiglia. Si tende quindi a superare la delega dell’educazione alla fede ai catechisti e, in misura diversa, di renderne partecipi i genitori.

Per la nostra chiesa locale è giunto il momento di passare dalle tante parole ai fatti. È tempo di passare all’azione e di mettere in atto il delicato, difficile e impegnativo cambiamento. Lo faremo a piccoli passi, gradualmente, in forma sperimentale, attraverso un gruppo di comunità, ad oggi sono circa 45 Parrocchie e l’Oratorio Salesiano di Barcellona, che hanno iniziato ad accogliere il “Progetto Catechistico Diocesano di Iniziazione Cristiana”, studiato, pensato e ragionato in base alle esperienze provenienti dalla nostra chiesa locale, ma anche da altre chiese che già da anni sperimentano questo cammino.

Il recupero dell’Ispirazione Catecumenale si fonda su una lucida constatazione: oggi il contesto sociale e familiare nel quale i ragazzi crescono è spesso povero di esperienze e di segni cristiani. Non è più possibile presupporre tranquillamente una pratica di preghiera avviata, una vita morale sviluppata e una conoscenza effettiva di Gesù e della Chiesa. Più che generare lamentele sterili, questa situazione diventa per noi un invito a rivisitare tutto il dispositivo di Iniziazione Cristiana e a partire dalla consapevolezza ritrovata dell’identità evangelizzatrice della Chiesa.

Il progetto elaborato, infatti, non è destinato solo ai ragazzi, ma anche alle loro famiglie. Con esse viene intrapreso un cammino che ha un duplice obiettivo:

- coinvolgerle nella comunità di credenti in modo tale che, con i loro figli, siano presenti e sostenute quotidianamente nella loro vita cristiana, celebrando i sacramenti, approfondendo la Parola e testimoniando la carità nella professione e nella società;

- abilitarle a rendere la propria famiglia un luogo dove si fa comunione non solo fisicamente, umanamente e socialmente, ma anche cristianamente: cioè un luogo dove si parla di Cristo, lo si prega insieme, si vivono i valori evangelici trasmessi dalla comunità cristiana.

Dubbi? Perplessità? La scelta che il nostro Vescovo ha fatto è una di quelle decisioni coraggiose, che chiama ciascuno di noi, Presbiteri e Diaconi, Religiosi e Laici, ad un impegno personale, affidandosi al Signore e confidando nella capacità e nei doni che ciascuno ha ricevuto. L’atteggiamento più scorretto sarebbe quello di limitarsi ad affacciarsi alla finestra per vedere come andrà a finire.

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