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Le discoteche e le vite spezzate dallo S-ballo


Il susseguirsi dei fatti di cronaca relativi ai morti per droga, sia in discoteca a Rimini che sulla spiaggia a Messina, hanno comportato reazioni di vario genere, ma soprattutto portato alla luce riflessioni sul rapporto fra i ragazzi e la dipendenza da sostanze. Se un tempo il tossicodipendente era considerato un malato, e chi spacciava un criminale, oggi le cose sono cambiate.

La droga è considerata un fatto banale, qualcosa di ordinario che non deve preoccupare più di tanto. Chi usa sostanze stupefacenti si crede consapevole delle sue azioni e poter continuare a farlo per tutta la vita. Che uno si droghi non importa più a nessuno, e interessa poco lo spaccio, ormai diffuso tra piccoli gruppi. In questo modo la droga si trova ovunque, a scuola, al lavoro, nei locali.

Non si tratta quindi di chiudere o lasciare aperta una discoteca. Oggi il tossico non è più considerato malato, e se usa sostanze sono solo affari suoi. Come se ormai ci fosse un diritto ad usare e abusare della droga. Non si comprende che in giro ormai arriva roba tagliata con sostanze chimiche che portano a uno sballo senza controllo e con rischi gravi a medio - lungo termine sulla salute mentale. Ahimè, nei recenti casi di cronaca, l’esito fatale è avvenuto a breve termine. Nel caso della cocaina: aiuta all’inizio, aumentando attenzione e resistenza, rendendo le associazioni mentali più semplici e dando euforia. Ma con il tempo pian piano toglie concentrazione, equilibrio nervoso, per poi portare a rischi più seri di disturbi della personalità e psicosi. Ecco che da una parte manca informazione corretta, e la scuola potrebbe fare la sua parte se non viene offerta dalla famiglia. E qui andrebbe fatta un’ampia riflessione sull’autorevolezza e la credibilità educativa in crisi di queste istituzioni. Dall’altra ci vorrebbe un territorio più attento alle esigenze dei giovani di vivere i momenti di “festa”, come diritto agli svaghi preferiti, offrendo opportunità alternative o integrative a quelle in cui i ragazzi vanno alla ricerca dello s-ballo.


Offro un suggerimento di lettura pratico con un approccio ironico tipico dello spirito delle “Iene” televisive.


A. Bempensante, Le guide de Le Iene. Droga, perché ci sono strade in cui ti puoi perdere, Edizione Fivestore R.T.I.

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