Quell'unico sguardo - Giubileo della Misericordia - Il Pastore e la pecora

Lo sguardo di amore del Bel (buon) Pastore caratterizza il logo del Giubileo Straordinario della Misericordia che avrà inizio il prossimo 8 Dicembre. Ideato e realizzato dal teologo e mosaicista sloveno P. Marko Ivan Rupnik, esso riprende alcuni motivi e temi particolari della Chiesa Antica e si ispira alla bolla d’indizione del Giubileo “Misericordiae vultus”, ossia Cristo è il volto della misericordia di Dio.

Due i personaggi rappresentati: Cristo, il quale mostra i segni dei chiodi della Passione, secondo il tema dell’amore che porta a compimento l’incarnazione con la redenzione, si fa carico di Adamo che rappresenta l’uomo smarrito. Lo sguardo di Gesù e dell’uomo si incontrano in maniera così intima che l’occhio destro di Cristo e quello sinistro dell’uomo sono in realtà uno solo, lo stesso; ognuno vede con l’occhio dell’altro in maniera tale che ogni uomo scopre in Cristo, nuovo Adamo, la propria umanità, contemplando nel Suo sguardo l’amore del Padre.

Il bianco della veste del Figlio riflette la vita trinitaria, il verde di quello dell’uomo rappresenta il creato, tuttavia quest’ultima veste contiene anche l’oro della regalità di Cristo, simbolo del cammino dell’uomo verso la Santità. Le due figure sono inserite in una mandorla, altro richiamo all’iconografia tradizionale, simbolo delle due nature di Gesù, composta da tre fasce concentriche di blu sempre più chiare andando verso l’esterno: questo significa che il Figlio conduce l’uomo fuori dalla notte del peccato e dalla morte con la misericordia. Il blu scuro della fascia più interna suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore di Dio che tutto perdona.

A sinistra del logo appare anche il motto del Giubileo, “Misericordes sicut Pater”, in italiano Misericordiosi come il Padre (Lc 6, 36), che porta al popolo cristiano l’esortazione a lasciarsi toccare, contagiare e trasformare dall’amore misericordioso di Dio, che andremo ad approfondire sempre più nell’Anno Santo, affinché ognuno possa vedere in noi il volto di Cristo.