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Con la tenerezza di Madre - Lo stupore per il bambino nato


E’ scesa, ancora una volta, la notte sull’umanità. Il terrore attanaglia i cuori. I disastri ambientali si susseguono. Popoli alla deriva, cacciati dalla loro terra dalla violenza della guerra o costretti dai morsi della fame a cercare altrove futuro, s’impigliano nel filo spinato di nuove barriere. I potenti di turno continuano a fare i loro giochi sulla pelle dei deboli e degli inermi inseguendo il dio denaro. “Ognuno di noi é solo, nel buio, e il silenzio è intorno a noi, come un muro” (J.P. Sartre)

In questa notte dello spirito giace un “bambinello”, deposto dalle nostre mani nel presepe, reso innocuo dalle folate di incenso dei riti solenni o comparsa tra altri figuranti di fittizia rappresentazione del suo primo natale. Altro è il Natale del mistero d’Amore. E noi chiediamo alla madre: “Dov’è Tuo Figlio?”. Ed ella risponde: “E’ qui… Non si fermerà più perché mai si fermerà d’ingravidarmi, nascere, apparire, nei giorni, nelle notti, dentro i grembi delle madri, dentro l’ostie ed i pani consacrati, dentro le sofferenze del male voluto, permesso, comandato! Mai finirà di crescere, d’amare e benedire”. (G.Testori)

E’ qui, quindi. Viene in noi, prende corpo, carne, nella nostra umanità ferita e dolorante, nasce da noi, uomo tra gli uomini, «si è fatto uomo perché noi diventassimo Dio; egli si è reso visibile nel corpo perché noi avessimo un’idea del Padre invisibile, ed egli stesso ha sopportato la violenza degli uomini perché noi ereditassimo l’incorruttibilità». S. Atanasio

Lo prendiamo tra le nostre mani questo Bambino nato per noi e con Maria, madre, siamo colmi di tenerezza e di stupore: “Questa carne divina è la mia carne. E’ fatta di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca e la forma della mia. Mi rassomiglia. E’ Dio e mi assomiglia. (…) Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e che vive”. (J.P. Sartre)

Per te, per la tua famiglia, per la comunità tutta e la città degli uomini sia Natale: amati da Dio, amiamoci gli uni gli altri con la tenerezza di madre.

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