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L’incarnazione di Dio Presepi a Pozzo di Gotto


Quest’anno, per la prima volta, il territorio di Pozzo di Gotto è stato particolarmente vivace nel periodo delle festività natalizie. Infatti, sono stati allestiti ben due presepi viventi ed è stata realizzata una mostra di minipresepi presso l’Auditorium San Vito, nonché un intero quartiere è stato arricchito dalle “cone”. I presepi viventi sono stati realizzati uno presso l’Oasi Sant’Eusenzio, ad opera della Confraternita omonima, e l’altro, presso il vicolo Pozzo dei Goti, dalla Confraternita delle Anime del Purgatorio. Il lavoro di entrambe le Confraternite è stato supportato volontariamente e lodevolmente da numerosi operatori pastorali della nostra parrocchia e non solo. Il presepe dell’Oasi Sant’Eusenzio è stato allestito riproducendo le botteghe degli antichi mestieri all’interno di strutture già presenti. I costumi, realizzati a mano da sarte del quartiere, non si presentavano sfarzosi, ma molto semplici rievocando lo stile palestinese del tempo. In particolare, fa piacere ricordare che in alcune serate la Sacra Famiglia è stata interpretata da due giovani coppie della zona con il loro figlioletto di pochi mesi. Il presepe in via Pozzo dei Goti, invece, è stato realizzato in un ambiente più raccolto in cui è stato più facile riprodurre le varie scene rappresentanti gli antichi mestieri e la Natività. Per quanto riguarda i costumi, questi sono stati caratterizzati da una maggiore accuratezza dei dettagli, riproducendo un tradizionale stile siciliano ottocentesco. In ambedue i presepi, i visitatori sono stati intrattenuti da canti tradizionali accompagnati dal suono di fisarmoniche e zampogne e sono stati deliziati da specialità tipiche quali “spinci”, pane caldo con l’olio e ricotta fresca. Presso l’Auditorium San Vito, invece, ha avuto luogo la mostra dei “Presepi d’Arte”, realizzati da vari artisti provenienti da diverse zone della Sicilia e della Puglia. Dodici presepi che con ambientazione, stile e epoche diverse hanno fatto rivivere il Natale del Signore. Opere realizzate interamente a mano, dalla scenografia, ai personaggi, ai vestiti. Paesaggi tipici siciliani e barcellonesi, paesaggi tropicali, scorci del promontorio milazzese e, degna di nota, una barca con la Sacra Famiglia a bordo per ricordare il dramma dei profughi e dei migranti.

Grande entusiasmo e senso di appartenenza hanno suscitato le “Cone” di Pizzucasteddu realizzate per un impegno corale dei residenti coadiuvati dal canto e relativo accompagnamento strumentale dei ragazzi dell’oratorio. Meritatissimo il primo premio assegnato da un concorso messinese.

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