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William Shakespeare Il valore della Vita e della Morte


“Essere o non essere: questo è il problema”. Nel celebre monologo della tragedia di Shakespeare, Amleto riflette sul dramma della vita. Lo spettro del padre chiede vendetta, ma la natura buona del giovane lo rende irresoluto e gli fa differire l’azione; si interroga se dinnanzi ad un mondo e ad una realtà incomprensibile non sia forse il caso di togliersi la vita per porre fine a sofferenze inaccettabili, ma poi si ferma a riflettere. Il pensiero delle pene ignote dell’inferno lo fa desistere. Meglio continuare a vivere che compiere gesti malsani e irreversibili.

Il personaggio di Macbeth, invece, soccombe alla tentazione. Lui, generale del re Duncan di Scozia, di ritorno da una vittoriosa campagna contro i ribelli, incontra in una landa tre streghe che lo salutano con il titolo di re. Tentato dalla moglie che istiga in lui la volontà crudele, Macbeth assassina nel sonno il re Duncan e ne prende la corona. Questo salto nel buio fa precipitare Macbeth in un abisso di angoscia e orrore da cui non riesce più ad uscire. Anche Lady Macbeth perde la ragione e muore. In un’atmosfera di violenza e di sangue, la vita di Macbeth diventa “una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla”…

Amleto e Macbeth ci insegnano che un attimo di riflessione sulle conseguenze dei nostri gesti può evitare l’irreparabile e che seguire l’istinto violento che offusca la ragione non è mai la risoluzione dei problemi. Paolo VI evidenziò l’alto valore educativo del messaggio di Shakespeare nel suo discorso in occasione del IV centenario della nascita del poeta e drammaturgo: “…Proviamo un piacere particolare nel rilevare come la profonda umanità di Shakespeare, sempre aperto all’esplorazione avventurosa e poetica, porti alla scoperta delle leggi morali, che rendono grande e sacra la vita, e ci riconduca a una comprensione religiosa del mondo. Il suo alto ingegno e il suo linguaggio potente inducono gli uomini ad ascoltare con riverenza le grandi verità che espone, sulla morte e sul giudizio, sull’inferno e sul cielo...”

In un’epoca violenta assuefatta alle morti per attentati e agli omicidi suicidi compiuti da mariti e compagni, la commemorazione del quarto centenario della morte di William Shakespeare, ad Aprile 2016, offre una buona occasione per meditare sul valore della vita vissuta all’insegna dell’Amore, come quello di Romeo e Giulietta che vince ogni tirannide, cecità della guerra e lotta di potere. Solo l’Amore dà senso alla Vita.

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