Dalla memoria della Shoah la sfida per la pace Popoli, migrazioni, religioni
Nel 1994 Giorgio Gaber, in una sua canzone, scriveva: “tutti noi c’è la prendiamo con la storia, ma io dico che la colpa è nostra”. La storia riesce a ripetersi e a distanza di anni la canzone scuote le nostre coscienze, ancorate alla deriva e meschine nel ripetere lo slogan “mai più la guerra” quasi un vuoto rituale.
Gennaio è il mese in cui si celebra la giornata della Memoria, come sappiamo nel popolo ebraico è stata aperta una piaga che rischia di riaprirsi, ma non basta soltanto ricordare, qualcosa di simile, infatti, si sta ripetendo. Siria, Palestina, Iraq, Nigeria… un nuovo “Hitler” sta distruggendo l’uomo.
“Dalla memoria della Shoah la sfida per la pace” è l’incontro storico tenutosi in città, promosso dalla Fidapa sezione di Barcellona P.G., insieme alla Comunità di Sant’Egidio e curato da Giorgio Speciale, accompagnato da mostre fotografiche. La novità è stata nel riunire: la comunità ebraica con il Rabbino Stefano Di Mauro, testimone del suo impegno e della sua sfida per la pace riportando alla luce una comunità ebraica in Sicilia; la comunità islamica nella persona di Mohamed Aguennouz, sostenitore del dialogo, ma che si trova a fare i conti con il fondamentalismo; e, infine, quella cristiana con Mons. Santo Colosi, che ha impreziosito le sue riflessioni stimolanti con una meticolosa e attenta analisi attuale. Insieme le tre comunità si sono ritrovate a rispondere a dei quesiti: qual è la paura dell’uomo? cosa è il pregiudizio? come possiamo essere costruttori di pace? L’incontro per il giorno della Memoria trova la risposta in parte nel salmo 121: “chiedete pace per Gerusalemme”. Questo è stato il tentativo dell’evento. Impariamo ad agire, secondo il graffito dinanzi ad una Chiesa di Roma: “famo del bene ora, che c’avemo tempo”, così come è scritto anche in un passo del Corano, nei versetti 2:195: “E fate il bene poiché Allah ama chi fa del bene” (al-muhsinùn). Shalom.