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La quaresima - Il sicomoro e l’incontro di sguardi


Potrebbe indurre in uno stato di prostrazione e di scoramento l’osservazione acuta di Michel Onfray, ateo: “ Si, la nostra civiltà giudaico-cristiana è sfinita, morta. Dopo duemila anni di esistenza, si compiace nel nichilismo e nella distruzione, nella pulsione di morte e nell’odio di sé, non crea più niente e vive solo di risentimento e rancore...”. Pure Benedetto XVI costatava: “Per molti, Dio è diventato veramente il grande Sconosciuto. (…) L’attuale assenza di Dio è tacitamente assillata dalla domanda che riguarda Lui”. E quindi proseguiva : “Quaerere Deum – cercare Dio e lasciarsi trovare da Lui: questo oggi non è meno necessario che in tempi passati. (…) Ciò che ha fondato la cultura dell’Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarLo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura”. Continuare la ricerca, nonostante l’appestato clima socio-culturale di crisi umanitaria e il naufragio di tante esistenze sprofondate nel baratro del nulla o esaltate dal delirio di onnipotenza. Ricordiamo Zaccheo del Vangelo? Ha tutto, è ricco e sazio, ma nel suo cuore rimane un desiderio residuale: vedere passare il Signore! Goffo, rischiando la derisione dei passanti, si arrampica sul sicomoro. Racconta S. Agostino: “Et vidit Dominus ipsum Zacchaeum. Visus est, et vidit / E il Signore guardò proprio Zaccheo. Zaccheo fu guardato, e allora vide”. Illuminante il commento di Bergoglio, allora cardinale: “Colpisce, questo triplice vedere: quello di Zaccheo, quello di Gesù e poi ancora quello di Zaccheo, dopo essere stato guardato dal Signore. Qui sta il punto: alcuni credono che la fede e la salvezza vengano col nostro sforzo di guardare, di cercare il Signore. Invece è il contrario: tu sei salvo quando il Signore ti cerca, quando Lui ti guarda e tu ti lasci guardare e cercare. Il Signore ti cerca per primo. E quando tu Lo trovi, capisci che Lui stava là guardandoti, ti aspettava Lui, per primo. Ecco la salvezza: Lui ti ama prima. E tu ti lasci amare. La salvezza è proprio questo incontro dove Lui opera per primo. Se non si dà questo incontro, non siamo salvi”. Questo tempo di quaresima sia per tutti noi come il sicomoro di Zaccheo: desideriamo, cerchiamo e lasciamoci trovare dal Signore che continua a passare nelle nostre vite.

“Insegnami a cercarti e mostrati quando ti cerco: non posso cercarti se tu non mi insegni, ne trovarti se non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti, che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti” (S. Anselmo, Proslogion)


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