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Pozzo di Gotto Le origini


Il quattro agosto 1588 a Messina venne trovato il corpo di S. Placido insieme a quelli dei fratelli Mauro, Eutichio, Vittorino e Flavia e di altri trenta monaci benedettini. Placido, figlio di Tertullo, patrizio romano, e di Faustina era venuto a Messina dove aveva fondato il monastero benedettino intitolato a S. Giovanni Battista. Decapitato dal pirata Mamoucha insieme ai suoi germani nel 541, il corpo non era mai stato trovato. Il suo rinvenimento, avvenuto casualmente ad opera dei Cavalieri di Malta, costituì un grande merito per la città e per chi lo aveva trovato. Filippo Goto, Cavaliere di Malta e senatore di Malta, amico del principe ereditario Filippo che di lì a poco sarebbe diventato re Spagna, se ne attribuì il merito e scrisse una piccola opera, in cui fece discendere il casato della famiglia dagli Anici, nobilissima famiglia romana, parente per parte paterna di S. Placido, e la inviò nella cattolicissima Spagna dove regnava in quel periodo la casa d’Austria.

Così scrive il Goto: “quello ch’io vidi, e che occorse nella sua fedelissima città di Messina intorno alla Inventione e festa de’gloriosi Martiri Placido e compagni e parendo a me degno di rappresentarlo all’Alt.V. trae origine (benchè soggetto di sì alta materia ricercasse huomo più esercitato ch’io non sono per trattarlo) desideroso dall’altra parte ch’ella conosca l’abbedientissima affetione, e prontezza che ho avuto sempre, e ho di servire il mio natural padrone la cui Serenissima persona Iddio nostro Signore per l’intercessione di questi poterosi Avvocati conservi con lunghi e felicissimi anni come tutti suoi fedelissimi Messinesi continuamente la pregano”.

Filippo, divenuto re di Spagna con il titolo di Filippo III, si ricordò del suo carissimo amico messinese Filippo Goto e, come pegno di stima e di riconoscenza, gli concesse in dono un territorio allora “demaniale” e quindi di proprietà del Re, distante da Milazzo, al cui patronato apparteneva, e lontano da Castroreale. Ultima cosa: il nome di tale luogo in siciliano è “Pizza a otto” cioè a otto miglia da Milazzo ed il nome che ella prese, cioè quello di Pozzo di Gotto, è legato anch’esso al ritrovamento di S. Placido ed a ciò che ne era scaturito. Sembra infatti che nel ritrovare il Santo sia sgorgato un pozzo e nel denominare il luogo, Filippo Goto volle scavarne uno attorno al quale far crescere il nuovo abitato, anche questo in devozione di S. Placido.

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