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Shemà Israel - Nutriti del latte della Parola di Dio

Da qualche decennio a questa parte sembra esserci una riscoperta della Bibbia da parte dei fedeli cattolici. La Chiesa, certamente, durante i secoli è vissuta di Parola di Dio, specialmente nella Liturgia, ma altra cosa è la Parola letta, meditata, pregata, contemplata e custodita nel cuore come nutrimento per la fede dei singoli e dell'assemblea. La Bibbia già in sé stessa contiene l'esortazione all'ascolto della Parola, a partire dal primo e più importante dei comandamenti, lo Shemà: “Ascolta Israele !“ . (Dt 6,4) L'ascolto della Parola è centrale nella vita della Chiesa, a partire da quella delle origini, e i Padri, d'occidente e d'oriente, erano assidui nella pratica della Lectio Divina. Grazie alla costante frequenza delle Scritture, noi cristiani siamo chiamati a trovare alimento per la nostra crescita affinché possiamo diventare adulti nella fede, immergendoci in un autentico processo di "epìgnosis", di consapevolezza del Mistero del Signore Gesù. “E' necessario - scriveva Papa Giovanni Paolo II - che l'ascolto della Parola diventi un incontro vitale, nell'antica e sempre valida tradizione della Lectio Divina“ (Novo Millennio Ineunte, 39). E' necessario però essere coscienti che siamo ben lontani - come singoli e come comunità ecclesiali - dal praticare una lettura quotidiana e attenta delle Scritture. Pur essendoci lodevoli esempi di movimenti ecclesiali, comunità di religiosi e di laici che alimentano la loro spiritualità con la frequenza assidua della Bibbia, tuttavia la gran parte dei credenti non ha alcun contatto con la Parola che non sia l'ascolto distratto delle letture durante la Messa. Certo è che la lectio presenta notevoli difficoltà,”essa esige àskesis - esercizio, costanza, sacrificio, disciplina e interiorizzazione, una vera e propria ascesi” (cit.). Solo così però possiamo permettere alla Parola di corroborare la nostra fede, perché la nostra vita diventi esegesi della Scrittura, Parola fatta carne. E' quanto esorta a fare Giovanni Paolo II quando scrive: ”Nutrirci della Parola, per essere servi della Parola nell'impegno dell'evangelizzazione: questa è sicuramente una priorità per la Chiesa all'inizio del nuovo millennio”. (N.M.I.,40)


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