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E Tu, come vorresti che fosse la tua comunità parrocchiale?



“Animazione missionaria, cosa ti fa pensare?”. Questo è uno dei due quesiti attorno a cui è ruotato il primo incontro d’ideazione della Settimana Missionaria in previsione per la primavera 2017, rivolto agli operatori pastorali della comunità di Santa Maria Assunta, svoltosi nel saloncino parrocchiale Domenica 16 ottobre e guidato da don Daniele Bertino, responsabile della Pastorale giovanile dei Padri Missionari del Preziosissimo Sangue. Il secondo quesito è stato questo: “Come vorresti che fosse la tua comunità parrocchiale?”. Don Daniele ci ha così invitato a riflettere sui significati di quella che sarà la Settimana Missionaria: uno strettamente legato agli intensi giorni oggetto della programmazione, ma anche e soprattutto un significato che, temporalmente ed idealmente, vada oltre quella specifica settimana: cosa dovrebbe nascere da una simile esperienza? “Amore, Fede, risveglio, sinergia, diffondere il Vangelo, gioia, prossimo, periferie, impegno, fuori”, sono solo alcune tra le numerose risposte suscitate negli operatori pastorali presenti in relazione alla prima domanda: in quella settimana ciascuno di noi sarà quindi chiamato a testimoniare l’Amore misericordioso di Dio, ad “uscire” con gioia per spostarsi verso le periferie, verso chi è più bisognoso, verso chi è emarginato, verso i giovani, lavorando in sinergia con impegno e responsabilità, trasmettendo delle emozioni positive e mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria esperienza nel portare il messaggio del proprio incontro con Cristo, perché, si diceva, di fondamentale importanza è proprio “il Tuo personale incontro con Cristo”. Ma soprattutto, ci sottolineava don Daniele, non dovranno essere un servizio, una testimonianza, una esperienza fine a se stessi, ovvero limitati a “quella” settimana, ma piuttosto dovrà essere un’esperienza di slancio, il principio di un cambiamento radicale nella nostra vita e nella nostra comunità parrocchiale, una comunità sì, già aperta, attenta ed attiva verso le più svariate situazioni presenti all’interno del nostro territorio, ma anche desiderosa di crescere, di migliorarsi, di un cambiamento sempre positivo, una comunità capace di accogliere e sostenere i giovani, gli emarginati, gli esclusi, i “lontani”, una comunità in cui ciascuno di noi possa imparare a guardare l’altro con occhi diversi, più in profondità e con umiltà, mettendo in gioco se stessi ed ogni propria risorsa, e umana e spirituale, con l’obiettivo di costruire nuove e migliori relazioni sia interpersonali che, più ampiamente, della vita sociale, culturale e comunitaria. Infine, in vista ed in attesa del prossimo incontro che dovrebbe tenersi nel mese di dicembre, da parte di Don Daniele una consegna per tutti noi: preghiamo!

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