La speranza che non delude - “La Speranza vede quel che non è ancora e che sarà. Ama quel che non è
Parlare di Avvento è parlare di attesa, ed attendere significa sperare. Sperare nella certezza che la storia degli uomini procede misteriosamente verso la pienezza, verso la sua realizzazione in Gesù. “Oh se Tu squarciassi i cieli e scendessi!”, proclama Isaia. Ma quali sono i tratti del volto di Colui che attendiamo, perché possiamo riconoscerne la presenza? Sappiamo bene che il Signore è il Dio, l'Altissimo, colui che “cavalca i cherubini” e che ”i cieli e i cieli dei cieli non possono contenere”. Ma in Gesù, Dio si è chinato sui suoi figli, ha annientato se stesso sposando la nostra umanità divenendo visibile nel volto piccolo, fragile, umile e povero di un bambino. La Chiesa ancora oggi e per sempre, rinnova nel cuore dei suoi figli il desiderio della venuta del Signore, che avverrà certamente alla fine dei tempi, ma che continua a farsi presente nelle sembianze dei piccoli, dei poveri e degli umili. Il Signore Gesù è la risposta del Padre all'invocazione orante degli uomini che uniti al salmista proclamano: “Il tuo volto, o Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto”. E' il volto della Chiesa voluta e sognata da Gesù, una Chiesa povera e di poveri che sperimenta e condivide l'insicurezza dei suoi figli, certa soltanto dell'amore del suo Maestro e Signore. Una Chiesa che si impegna a con-vivere con ogni diversità, "benedicendo e non maledicendo", che non faccia affidamento su se stessa o sui potenti, ma si offra al mondo debole, disarmata, come un vaso di coccio tra i vasi di ferro. Una Chiesa che non teme di essere scomoda, impegnata sempre a costruire la pace contro ogni violenza, “che chiama per nome le ingiustizie che opprimono i poveri(…)Una Chiesa innamorata del suo Signore, che come Lui, si cinge del grembiule e lava i piedi al mondo“(T.Bello). Una Chiesa liberata da ogni idolatria, in grado ormai di contemplare il Volto trasfigurato di Gesù proprio perché il Signore stesso “ha strappato il velo che copriva la faccia di tutti i popoli”. Siamo però noi cristiani veramente in attesa di un Dio servo, piccolo, fragile, povero, oppure attendiamo altro? Ma è proprio su questa venuta-altra che si decide la nostra fede, è per questa 'beata speranza' che possiamo cantare:“Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore”. L'Avvento, dunque, risvegli l'attesa di 'Colui che viene' e doni a tutti noi coraggio, forza e cuore per invocare:”Maranatha!” Vieni Signore Gesù, vieni presto.