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Sulla scialuppa, in una società liquida


Così, all’improvviso, la mia vita ha subito una svolta, da circa sei anni. Imperscrutabili, davvero, sono i disegni di Dio per ciascuno di noi. Nella comunità, affidata al mio ministero e a cui sono affidato come fratello di fede e compagno di strada, ho vissuto e vivo esperienze che mai prima mi era stato dato di esperire. Il particolare e stimolante contesto urbanistico, socio-economico, culturale e pastorale mi ha stimolato continuamente e mi sollecita ad essere per gli altri, nonostante i miei vistosi limiti, fratello, amico, “nocchiero” di un relitto di barca. Bisogna sempre e comunque affrontare il mare aperto! Certo tutto è segnato da fragilità, precarietà, liquidità, a partire dalle relazioni interpersonali per arrivare alle esperienze pastorali maturate. La mia vita, come la vita di tante persone, ragazzi, giovani, anziani, adulti, nell’ora presente è percepita da me come su una scialuppa sulla quale tutti siamo naufraghi, tra i marosi che ci inquietano e fanno sorgere più di un dubbio che alla fine giungeremo in un porto sicuro. Gli stessi che sono attualmente sulla scialuppa potrebbero, da un momento all’altro, essere o farsi risucchiare dal vortice dei flutti in derive esistenziali, senza alcuna possibilità di futuro. Non me la sento di abbandonare la scialuppa per cercare una salvezza tutta mia (devo confessare, tuttavia, che talora sono stato (sono?) tremendamente tentato di farlo), proprio ora, o a stare a guardare dalla riva come lo spettatore dei versi lucreziani: “È dolce, mentre nel grande mare i venti sconvolgono le acque, guardare dalla terra la grande fatica di un altro; non perché il tormento di qualcuno sia un giocondo piacere, ma perché è dolce vedere da quali mali tu stesso sia immune”. (Lucrezio, De rerum natura) Ci salveremo insieme o ci perderemo insieme in questa “società liquida” che scivola sempre più nell’individualismo egoistico, narcisistico, verso il nulla che vanifica ogni cosa: emozioni, sentimenti, storie di vita e più ancora l’amore diventato anch’esso liquido; "Il bisogno di amare ed essere amati, in una continua ricerca di appagamento, senza essere mai sicuri di essere stati soddisfatti abbastanza. L'amore liquido è proprio questo: un amore diviso tra il desiderio di emozioni e la paura del legame". (Zigmunt Bauman) La scialuppa sulla quale sono imbarcato in una avvincente sfida é la Chiesa, e concretamente la comunità parrocchiale, e sento di condividere pienamente le parole di Benedetto XVI: “Cari amici! Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprattutto nei momenti difficili. Non perdiamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cammino della Chiesa e del mondo. Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore”.


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