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Un piccolo principe per amico - Una fiaba per adulti-bambini


“C’era una volta…” Quante volte abbiamo sentito questa frase e la nostra fantasia ha spiccato il volo verso mondi misteriosi e lontani… Con gli occhi della fantasia tutto è possibile, tutti i mondi diventano reali, tutti i sogni diventano realizzabili! Cosa pagheremmo perché qualcuno ci raccontasse una storia e il tempo tornasse indietro! Il bambino assopito in noi sente il bisogno di vagare in dimensioni spazio-temporali irreali, per poter tornare alla realtà più forti e felici di prima. “Il piccolo principe”di A. De Saint- Exupéry è una fiaba per adulti desiderosi di riscoprire la dimensione della semplicità e del mistero, di colmare il vuoto che una società troppo ricca e frenetica ha creato, di recuperare il senso dell’umanità smarrito. Nel corso del suo viaggio il piccolo principe biondo incontra vari personaggi, metafora della condizione dell’uomo moderno: il re saggio, padrone di un regno vuoto; il vanitoso, contento solo dell’inutile ammirazione altrui; l’ubriaco che beve per dimenticare la vergogna di essere ubriaco; l’uomo d’affari, solo e vittima della sua sete di accumulare ricchezze; il lampionaio, vittima del suo lavoro incessante; il geografo che descrive il mondo senza conoscerlo, chiuso nel suo studio ad aspettare che qualcuno glielo descriva, con l’illusione che ciò che scriverà varrà in eterno. Il piccolo principe incarna la logica illogica dei sentimenti, dà voce alla capacità di commuoversi di fronte ad un fiore o a un tramonto, incarna la solitudine e la ricerca di legami che generino sentimenti e diano senso al vivere: con lui viaggiamo verso la riscoperta dell’tenerezza perduta, verso la riconquista della capacità di condividere, di donare il nostro tempo, di provare dolore o rammarico… Il momento più significativo del viaggio è l’incontro con la volpe, che rivela al principe la morale della fiaba: per combattere la noia della quotidianità ripetitiva bisogna farsi “addomesticare”, cioè instaurare legami significativi, “scoprire il prezzo della felicità”, sentirsi responsabili per qualcuno o per qualcosa, stare in attesa di vedere l’oggetto del nostro desiderio! Non siamo più capaci di attendere, non c’è in noi l’inquietudine e l’impazienza dell’incontro, non c’è l’accettazione del dolore che un legame vero richiede… I bambini, però, loro sì che sanno cosa cercano!

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