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Una nuova realtà - Liberamente


Il 26 Gennaio scorso presso la Casa Di Solidarietà e Accoglienza (C.A.S.A.) è stata inaugurata la Comunità Alloggio per disabili psichici “Liberamente”. Memori di ciò abbiamo voluto volgere il nostro sguardo e la nostra attenzione a questa nuova e vicina realtà presente nel territorio della Città e, in particolare, della nostra comunità parrocchiale incontrando P. Pippo Insana e la presidente dell’associazione che si occupa della Comunità Alloggio Carmela Fugazzotto. Dopo aver visitato i locali al primo piano dell’immobile di via Garibaldi al num. 682, il nostro dialogo ha preso le mosse, letteralmente, dall’inizio ossia dalla proposta dei volontari della C.A.S.A., in prossimità della chiusura degli O.P.G., di dar vita ad una comunità per persone con disabilità mentale diversa dalle altre presenti nel territorio che, a detta degli ospiti delle stesse, non sono altro che “luoghi di posteggio” e di cronicizzazione piuttosto che luoghi utili per un serio e costruttivo percorso riabilitativo. Così diversi soggetti, collaboratori della C.A.S.A. da anni, sempre ispirati al messaggio di Franco Basaglia, hanno lavorato per dar vita alla cooperativa che oggi gestisce la Comunità Alloggio “Liberamente” la quale, iscritta all’albo regionale, è ora pronta ad accogliere fino a dieci persone portatrici di un disagio psichico attraverso una richiesta che potrà pervenire dai Comuni o dai Dipartimenti di Salute Mentale o, direttamente, dalle famiglie. Il tempo trascorso all’interno della Comunità, ci è stato spiegato, dovrà essere un passaggio significativo e proficuo per la persona volto prima ad una accettazione della propria condizione dimostrando loro di non essere un peso ma una risorsa e poi ad un graduale reinserimento nel contesto sociale e familiare. Altri obbiettivi che la comunità, attraverso i suoi operatori qualificati che assisteranno gli ospiti ventiquattro ore su ventiquattro, si prefigge sono quelli di favorire una integrazione sociale del soggetto in modo consono alla sua personalità e ai suoi interessi, potenziare l’autonomia in relazione alla riacquisizione di abilità individuali e capacità relazionali e fornire un’opportunità di socializzazione anche attraverso gli spazi di altri enti e realtà presenti sul territorio quali, ad esempio, la parrocchia o l’oratorio salesiano. Tutto ciò si potrà realizzare attraverso i vari momenti che scandiranno la giornata degli ospiti: dalla colazione, all’assunzione dei farmaci della terapia, alla cura dell’igiene personale e degli ambienti, al lavoro nel laboratorio di ceramica o nei campi, alla collaborazione per la preparazione del pranzo e della cena fino, cosa molto importante, al tempo dedicato ai c.d. rapporti con il vicinato, con il quartiere e con la città anche attraverso la partecipazione ad eventi e iniziative. Questa nuova realtà che insiste su Pozzo di Gotto e che altro non vuole essere che una struttura caratterizzata da una convivenza di tipo familiare, con il lavoro di tutti, potrà diventare veramente un luogo di accoglienza e di nuove, belle e costruttive esperienze sia per gli ospiti e gli operatori che per i comuni cittadini, in primis i membri della comunità cristiana, che vorranno mettersi in contatto con la comunità. Guardando quanto è stato fatto in questi diciassette anni con la C.A.S.A. e pensando all’avvenire non possiamo che essere fiduciosi.

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