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Musica e Chiesa - A 50 anni dalla Musicam Sacram


Un evento mai prima realizzato in Vaticano, voluto dal Pontificio Consiglio per la Cultura, in collaborazione con la Congregazione per l’educazione cattolica, il Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo e il Pontificio Istituto di Musica Sacra, per celebrare i 50 anni dalla promulgazione dell’istruzione Musicam Sacram. Evento di notevole importanza che ha visto convenire nell’Urbe, dal 2 al 4 marzo, musicisti, curatori della musica liturgica, rappresentanti di conferenze episcopali, religiosi e appartenenti a gruppi e movimenti provenienti da ogni parte del globo. E dai cinque continenti provenivano anche gli autorevoli relatori che hanno contribuito ad arricchire il dibattito non solo riportando le posizioni ufficiali espresse nei documenti, ma le loro personali esperienze nel mondo. La prolusione, ad opera del presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il Cardinal Ravasi, ha esordito col far notare come la musica sia presente nella Bibbia fin dalle prime battute. “Quando Dio crea- spiega - lo fa con il suono, con il logos, la parola, vi è una emissione di suono, potremmo dire che la creazione è generata da un grembo sonoro, Dio dice e le cose sono.” Ha poi aggiunto: “anche nel Vangelo ritroviamo questa Parola creatrice, ce lo dice Giovanni, nel suo prologo, in principio era il Verbo. Si potrebbe dunque ben dire che il creato ha in sé una armonia musicale, iscritta, insita.” Se l’armonia è insita nell’universo, proprio come quella armonia matematica che sosteneva Galileo essere iscritta nel grande libro del mondo (e infondo sappiamo che anche la musica è un linguaggio matematico), allora spetta all’uomo il compito di coglierla, di estrapolarla di decodificarla mediante segni convenzionali quali sono gli stilemi musicali e renderla udibile. Pressante l’invito dei vari relatori alla preparazione individuale, alla non improvvisazione, alla formazione non solo dei cantori, dei musicisti e dei direttori, ma anche dei seminaristi, dei diaconi, dei presbiteri e alla sensibilizzazione dei vescovi che sono chiamati, in prima persona ad esercitare un ministero musicale e vigilare perché questi vengano svolti nei giusti modi all’interno delle loro chiese particolari. Interrogativo pressante del convegno è stato: cos’è musica sacra ? Sono le parole a renderla tale? O solo il testo? O solo il rivestimento musicale che se ne da? L’incontro è stato impreziosito dalla celebrazione dei Vespri nella Cappella Sistina, presieduti da Mons. Georg Gaswein, Prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare del papa emerito Benedetto XVI, con il concorso della Cappella Musica Pontificia Sistina, diretta da Mons. Massimo Palombella, alla quale è seguito un breve concerto della stessa, con brani di Palestrina e il celebre Miserere di Allegri, in una versione originale riportata alla luce proprio dagli archivi vaticani e per la prima volta fatta riecheggiare dalle ugole dei cantores nella celebrazione delle ceneri tenutasi a Santa Sabina, il giorno prima, da papa Francesco. Altro momento forte la celebrazione della Santa Messa nella basilica vaticana, all’altare della Cattedra, presieduta dal Cardinal Baldisseri, con l’animazione affidata al coro del Pontificio istituto di Musica Sacra. A conclusione dell’evento il Santo Padre Francesco ha accolto in udienza i partecipanti al convegno nella Sala Clementina, tornando nel suo discorso sui punti cardine dell’istruzione Musica Sacram e invitando a guardare sì al passato musicale, eccelso e di grande esempio, ma, al tempo stesso, nel ricercare con coraggio nuove forme di espressione nell’hodie della Chiesa.



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