Ius Soli
Lo Ius Soli, legge bloccata per oltre un anno e mezzo, ha portato con sé un dibattito sull'identità italiana e la necessità di una riforma del sistema di ottenimento della cittadinanza. Un diritto fondamentale per cui ci si batte per velocizzare e snellire un percorso lento e dispendioso.
E’ un dato di fatto che negli ultimi 10/20 anni l'Italia è profondamente cambiata, oggi oltre circa 5 milioni di giovani italiani di fatto e non di diritto, tra i quali 1 milioni di minori attendono l'approvazione di un diritto fondamentale: di essere riconosciuti dalla propria Patria.
Lo ius soli non è una cittadinanza automatica a chi nasce in Italia bensì sono previsti requisiti rigidi e limiti. La legge non vale per gli immigrati/clandestini ma vale per i ragazzi, bambini nati, cresciuti in Italia da genitori stranieri; prevede la cittadinanza a chi è nato in Italia con un almeno un genitore in possesso del permesso di soggiorno prolungato, o con lo ius culturae, il cosiddetto percorso scolastico obbligatorio per almeno 5 anni.
Mi chiamo Maryem, ho 20 anni, sono nata in Marocco e arrivata in Sicilia all'età di 9 anni , sono cresciuta a Barcellona Pozzo di Gotto e frequento il liceo scientifico, faccio parte del sindacato studentesco "Rete degli studenti Medi", da come parlo e dal mio accento molti capiscono che sono meridionale, la "terrona musulmana".
Mi sento straniera in Italia e Italiana all'estero. Ho studiato in Italia, sono cresciuta con i valori italiani e ho diritto di essere riconosciuta cittadina italiana. Amo questo Paese come amo il Marocco, sono figlia di due lingue, culture, usi e tradizioni. I miei genitori sono marocchini, ma vivono in Italia da più di 15 anni e contribuiscono alla crescita di questa società.
A quante prospettive, sogni, possibilità dobbiamo rinunciare?Noi giovani di prima e seconda generazione, figli di un Paese che non ci riconosce, italiani di seconda categoria o non italiani, legati a permessi di soggiorno con la triste realtà di non potersi identificare in una patria per tanti lunghi anni.
Questa questione è stata troppo usata per accaparrarsi voti da una parte o dall'altra, si è parlato di sostituzione etnica, cittadinanza facile o addirittura di islamizzazione della società sfruttando la non conoscenza o la paura ; lo ius soli è una scelta che deve andare al di là delle appartenenze politiche poichè non si può negare la realtà di un paese.
Siamo di colore, religioni e idee diverse non siamo un peso bensì una ricchezza. Siamo uniti da un amore verso l'Italia ma anche da un profondo malcontento e da amarezza con la consapevolezza di dover iniziare un lungo e faticoso percorso per poter essere riconosciuti come cittadini italiani sulla carta.
L'Italia deve approvare questo provvedimento come segno di un percorso di integrazione e lotta contro le disuguaglianze affinché le prime e seconde generazioni si sentano riconosciute e tutelate, coltivando una cultura della cittadinanza e della partecipazione.
Siamo giovani orgogliosi di questo paese ma che il paese stesso ci considera ancora stranieri, italiani senza cittadinanza. Non siamo una realtà estranea al tessuto sociale italiano ma bensì una parte attiva e propositiva. Approvare questa riforma sarà un gesto di civiltà e democrazia nei confronti di tanti cittadini che vivono regolarmente in Italia, contribuiscono alla crescita di questo Paese, pagano le tasse e che sperano che un giorno vengano riconosciuti come cittadini dal loro paese, l'Italia.