Una visita semplice - L’Arcivescovo incontra la comunità parro
- Gabriele Panarello
- 24 set 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Con una telefonata alle 21.30 di Giovedì 31 Agosto al nostro parroco, mons. Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina da Gennaio, ha espresso il desiderio di far visita alla nostra comunità parrocchiale la sera del 1 Settembre e di celebrare l’Eucarestia.
E così, in poche ore e in assoluta semplicità facendo un po’ di passaparola, ci siamo preparati ad accogliere gioiosamente, in un Venerdì di fine estate, mons. Accolla a Pozzo di Gotto.
L’arcivescovo, con il suo stile dimesso e informale, ha ricevuto il benvenuto da parte di don Santino Colosi e in sua compagnia ha fatto visita prima all’Oasi S. Eusenzio e poi al centro per minori non accompagnati di Via mons. Celona “Casa di Ismail”. Alle ore 19 nella chiesa di Gesù e Maria ha celebrato l’Eucarestia nel giorno della Madonna delle lacrime, di cui mons. Accolla, da buon siracusano, è profondamente devoto. Oltre al parroco, hanno concelebrato con l’arcivescovo, il suo segretario don Santino Ammendolia, don Vito Spada, e il diac. Salvatore Fugazzotto.
Alla celebrazione erano presenti, tra i fedeli tutti, un nutrito gruppo di operatori pastorali e collaboratori: dai ministri straordinari della Comunione, ai catechisti, ai giovani animatori dell’oratorio, ai ministranti, ai membri della confraternita, del coro e della caritas.
Nella sua omelia mons. Accolla non ha mancato di manifestare la sua gioia nel vedere una comunità così viva, attiva e presente sul territorio come quella pozzogottese e ha invitato ciascuno a continuare il proprio servizio, all’interno della comunità, verso i fratelli.
Terminata l’Eucarestia e prima di far rientro a Messina l’arcivescovo Giovanni si è ben volentieri trattenuto per un piccolo momento di condivisione
con tutti i presenti. Mentre ci apprestiamo come comunità parrocchiale a riprendere il cammino in questo nuovo anno pastorale continuando ad essere “Chiesa in uscita” e che vive tra le case degli uomini non possiamo non essere grati al Signore per questo dono e al contempo sentirci rinfrancati e incoraggiati nel compiere i giusti e dovuti passi dalle parole cordiali e paterne che l’arcivescovo ha voluto rivolgerci e di cui, di certo, non possiamo che fare tesoro.
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