L’oratorio: palestra di vita
San Giovanni Bosco, in uno dei suoi discorsi, esortava i giovani ad essere “buoni cristiani ed onesti cittadini”.
Seguendo l’insegnamento di un sacerdote santo, che è stato per e con i giovani un padre, un maestro ed un amico, anche noi, educatori ed animatori, vogliamo assumerci il difficile impegno di accompagnare ed educare i giovani.
Cerchiamo, giornalmente, di far sì che il nostro oratorio sia un ponte fra la chiesa e la strada come suggerisce, in una nota, la CEI (Conferenza Episcopale Italiana).
Compito arduo di ogni educatore è quello di avere il coraggio di salire sulla “barca” e affrontare i marosi per portare a porti sicuri quanti più giovani possibili. Essere, quindi, una chiesa in uscita come ci esorta Papa Francesco!
Tendere una mano, regalare un sorriso e accogliere indistintamente tutti è il primo passo per intessere vere relazioni. Da qui inizia la vera missione, ovvero, far scoprire ad ognuno il proprio talento che Dio gli ha donato. Compito non semplice in quanto ogni ragazzo, spesso, si ritrova chiuso in se stesso. Si direbbe che l’attuale generazione è formata da “giovani sdraiati”. Vivono senza nessuna preoccupazione la vita pensando di posticipare la scelta di “cosa fare da grandi”. Essi, rapiti dagli smartphone e da ogni tipo di tecnologia sono sì aperti all’informazione ma sono soggetti a rischi quali il cyberbullismo, il gioco d’azzardo...
I giovani sentono il bisogno di figure di riferimento che siano credibili, oneste e coerenti. Per questo il nostro ruolo educativo consiste proprio nell’ascoltare le opinioni che esprimono i giovani, aiutarli nelle loro decisioni, farli diventare uomini e donne autonomi e capaci di dare anch’essi un contributo al benessere collettivo della comunità, cristiana e sociale.
L’oratorio diventa, perciò, una “palestra per la vita”!
Papa Francesco, attraverso il sinodo dei giovani che si terrà il prossimo anno, vuole ribadire come la Chiesa debba avere il desiderio di incontrare, accompagnare e prendersi cura dei giovani, di ogni razza, cultura o religione. Ciò è quanto mai urgente affinché essi possano vivere esperienze belle ed uniche, alla luce del Vangelo, evitando che si perdano su strade di violenza o di morte.