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Noi e l’ottobrata

Una Chiesa missionaria che vive il vangelo e condivide la vita con il popolo di Dio. Camminare insieme donne e uomini, giovani, adulti, anziani e bambini, ognuno con i propri talenti, diverse opinioni e visioni del mondo, tutti, nessuno escluso: la mistica del Noi, è il profumo, la verità e la misura di giustizia di una Chiesa in uscita. Questo è quello che abbiamo vissuto ”Noi come Chiesa” domenica 29 Ottobre per le vie di Zafferana Etnea, alla 39° edizione dell’Ottobrata Zafferanese, che rappresenta una vetrina d’eccellenza dell’artigianato siciliano, la più grande mostra di prodotti tipici dell’Etna, l’autentica regina delle Kermesse enogastronomiche della Sicilia. Giungendo lì di buon mattino, la nostra giornata ha avuto inizio con un saluto a Maria, nella Chiesa Santa Maria della Provvidenza, cui vige sulla piazza che subito dopo, abbiamo avuto il piacere di vistare, piazza Umberto, dove a far da padroni erano le attrattive gastronomiche. Numerosi gli stand dove è stato possibile degustare i dolci tipici locali, come gli sciatori, le zeppole, le paste di mandorla e pistacchi, le foglie da tè…. i liquori, i vini, il miele, i torroni, la frutta secca caramellata, i dolci al pistacchio e molte altre bontà (troppe direi…per i peccatori di gola…); oltre al modo del dolce, vi era anche l’universo del salato, nei pressi della villa comunale e negli spazi adiacenti, beh cosa dire… si passava dagli assaggi nei vari stand di formaggi, salumi e conserve varie, fino alle zone di ristoro dove, dopo aver visto così tante cose, belle e buone e camminato in lungo ed in largo, era possibile ricaricare un po’ di energie, mangiando e degustando i vari piatti tipici proposti. In egual modo e con altri stand variopinti di colori, tra artigianato locale ed antichi mestieri, vi era pieno tutto il corso ed il centro storico che faceva da cornice a questa magnifica manifestazione, dove siamo rimasti incantati da quei lavori oramai dimenticati…. i pittori di sponde di carretti siciliani, gli scultori del legno, della pietra lavica, i pupari… Giusto per non farci mancare nulla, abbiamo passeggiato nell’ormai di moda centro commerciale, uno dei tanti che la città di Catania ospita, varietà di prodotti, offerte, boutique e negozi racchiusi in una sorta di piazza 2.0, se così possiamo definirla… qualcosa di nuovo o di diverso! Gli anni passano, le epoche cambiano, come anche le abitudini, ma la gioia che abbiamo dentro, traspare dai nostri cuori e dal nostro essere in qualunque luogo ed in qualsiasi momento. La Chiesa in uscita, evita la malattia spirituale dell’autoreferenzialità; non si chiude in se stessa, nella parrocchia, nella cerchia di chi la pensa allo stesso modo, ma si apre all’incontro con gli altri, anche con chi la pensa diversamente o professa un'altra fede.

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