Una domanda che cerca risposte
Ma il Figlio dell'Uomo quando verrà troverà la fede sulla terra?"(Lc 18,8)
É Gesù stesso a porre, all'interno di un più ampio discorso, ai suoi discepoli questa domanda, a coloro che quotidianamente con lui hanno vissuto, che lo hanno ascoltato e che hanno preso parte a quanto aveva compiuto. Questo interrogativo forte e al tempo stesso sferzante come un vento gelido che si infrange sui nostri volti scoperti viene posto a ciascuno di noi. Troverà la fede nelle nostre chiese, nelle nostre piazze, nei nostri spazi di ritrovo?
Troverà la fede nelle nostre famiglie, nelle nostre case, nei luoghi di sofferenza, nel nostro lavoro giornaliero? Quando verrà troverà la fede anche solo accovacciata nel nostro cuore o nei nostri modi di agire, di parlare, di pensare?
Circondati e assediati come siamo da mille notizie, da innumerevoli informazioni più o meno veritiere, da fatti e sconvolgimenti a noi tanto o poco vicini ci ritroviamo confusi, spaesati e rassegnati come chi ha perso la sua bussola e non sa più ritrovare la giusta direzione. Per noi cristiani un ciclo, un anno liturgico, in questa domenica, si compie e con l'Avvento uno nuovo prenderà le mosse. Questo tempo di attesa segna sempre e in modo tutto nuovo un'opportunità da cogliere per ri-orientare il proprio vissuto di singoli e di comunità e per non disperdere quella fede che ci è stata data in dono.
É il profeta Isaia a suggerirci il da fare: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi
sentieri". Con coraggio e fiducia riprendiamo o continuiamo a percorrere la nostra strada certi che se sapremo prepararci adeguatamente, sin da ora, a rispondere - con la vita e con le opere - all'interrogativo iniziale sentiremo anche noi dirci: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il Regno preparato per voi”(Mt 25, 34).