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Casa Ismail in formazione


Tra il 12 e il 14 dicembre siamo stati impegnati a Roma, in rappresentanza di Oxfam e Utopia e del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto rispettivamente enti gestori ed ente promotore del Progetto FAMI di seconda accoglienza di Barcellona Pozzo di Gotto “La Casa di Ismail”, in una tre giorni di formazione progettata e organizzata dal Servizio Centrale del “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati” su “La gestione dei servizi di accoglienza integrata dello SPRAR – Progetti MSNA”. Ospiti del Centro congresso Frentani, sito vicino alla stazione Termini, abbiamo avuto la possibilità di conoscere importanti realtà analoghe alla nostra provenienti da tutta Italia. Nella prima giornata, la dott.ssa Giulia Mariani e la dott.ssa Lucia Iuzzolini dell'Ufficio legale del Servizio centrale hanno prima introdotto il quadro normativo di riferimento per i minori e successivamente si sono concentrate su dei focus riguardanti la neonata Legge Zampa e l'affido e la tutela del minore e le conseguenti responsabilità del tutore. Nella seconda giornata le dott.sse Monica Lanzillotto e Stefania Maselli e l'educatore professionale Marco Caporale ci hanno illustrato l'importanza del percorso di integrazione dei minori stranieri non accompagnati con specifico riferimento all'importanza dell'orientamento e accesso ai servizi del territorio; importante, per la vita di comunità tout court, il racconto ricco di consigli preziosi data la sua esperienza ventennale a Roma dell'educatore Caporale, che ha voluto sottolineare rischi e opportunità del delicato ruolo degli operatori in strutture per minori. Infine, nella terza e ultima giornata abbiamo conosciuto l'esperienza dell'affido di minori a ex minori stranieri non accompagnati o a famiglie tradizionali del Comune di Cremona, grazie alle testimonianze dello psicologo Massimo Ramazzotti e della mediatrice culturale e coordinatrice del progetto, Lara Raffaini. Nel pomeriggio momento più tecnico con le dott.sse Arianna Galli e Arianna Speranza, dedicato agli inserimenti e alla gestione della banca dati dello SPRAR. Naturalmente, oltre ai momenti formativi strutturali, abbiamo colto nelle brevi pause, tra una caffè e l’altro, di confrontarci con colleghi degli altri progetti sparsi per l’Italia e in particolare con alcuni di quei 18 progetti FAMI MSNA seconda accoglienza partiti come il nostro durante il 2017. Contatti e scambi con altri comuni ed altri enti gestori di grande interesse per migliorare e implementare le attività del nostro progetto. Infine, ci siamo sentiti incoraggiati da formatori e colleghi a continuare la strada maestra imboccata sin dall’inizio: facilitare l’interazione dei minori stranieri non accompagnati con il contesto locale attraverso iniziative in campo sociale, sportivo e culturali - in collaborazione con l’ormai estesa rete associativa di riferimento - e fornendo loro sempre più efficaci strumenti di tipo formativo - professionalizzanti.

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