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Chi è costui? Un cammino: dalla sinagoga, alla casa, alla strada

Nel primo capitolo del Vangelo di Marco, dal versetto 21 al 34, l'evangelista presenta una giornata-tipo di Gesù, definita come "la giornata di Cafarnao”. Ci troviamo all'interno della narrazione del suo ministero pubblico, che si estenderà fino alla passione. E' un sabato, giorno in cui gli ebrei vivono il comandamento di santificare il riposo - lo Shabbat - e vanno in sinagoga per il culto. Ci va anche Gesù dove, dopo la lettura della Parashà (un brano della Torà) e della Haftarà (un brano dei Profeti), ogni maschio adulto può prendere la parola e commentare quanto è stato proclamato. Fa così anche Gesù, e anche se Marco non ci parla del contenuto dell'omelia, possiamo facilmente intuirne il contenuto dai versetti precedenti: il Regno di Dio (1,15). L'insegnamento di Gesù stupisce e conquista i presenti, un insegnamento mai ascoltato prima, di una qualità totalmente nuova, migliore (kainé), egli parla infatti “come uno che ha autorità (exousìa)”.

Autorità che certamente non nasce da una posizione di potere né dal modo in cui espone quello che dice, ma ha origine dal contenuto di ciò che dice e dalle azioni che compie, perché attraverso la sua Parola e il suo vissuto, Gesù manifesta il volto di un Dio che è essenzialmente Padre d'amore. Durante questa "giornata" trascorsa a Cafarnao, Gesù compie alcuni passaggi molto importanti per l'economia del brano e di tutto il Vangelo, attraversando progressivamente alcune barriere. Da uno spazio pubblico chiuso: la sinagoga simbolo di Israele, ad uno spazio privato chiuso: la casa di Simone e Andrea simbolo della Chiesa, ad uno spazio pubblico aperto: davanti alla porta, immagine del mondo intero. Il lettore è pian piano accompagnato in questo itinerario che gli permetterà di comprendere che Gesù non è venuto solo per Israele o solo per la Chiesa, ma per il mondo intero, e che ogni realtà da lui visitata - sinagoga, chiesa, mondo - è una realtà malata, posseduta da uno spirito che non è lo Spirito di Dio e perciò bisognosa di essere guarita, esorcizzata, risollevata (égheiren), perché finalmente possa mettersi al servizio dei fratelli. I miracoli e i prodigi compiuti sono solo il segno della divina autorità di Gesù, del suo essere “il Messia, il Figlio di Dio”. Scegliere di seguire Gesù significa mettere i nostri passi sulle sue orme, in un continuo stupirci del suo insegnamento e dei segni da lui compiuti, sempre domandandoci:

“Chi è costui?“. Domanda che risuonerà per tutto quanto il Vangelo di Marco, accompagnandoci nel cammino della nostra vita, fino alla fine.

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