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Temo il Signore che passa (S. Agostino)

La sottilissima sabbia nella clessidra della vita scorre via veloce. Come l’erba del campo sono i giorni dell’uomo: medita il salmista. Solo ieri ero un bambino e già oggi mi ritrovo con i capelli grigi! Qualche sogno, a fatica, diventato realtà, piccole gioie della vita tra gli affetti familiari, degli amici, e tra tante persone che hanno reso interessanti i miei giorni, ma non sono mancati e non mancano gli insuccessi, i fallimenti, e le cocenti delusioni. Ho cercato e cerco di cogliere l’esile filo che lega la trama degli eventi vissuti per non smarrirmi nell’insignificanza dell’accumulo di esperienze senza senso.

Ho maturato la certezza che “tutto è grazia”, pur nell’amarezza di lacrime versate nel silenzio della solitudine. Custodisco nel cuore la bellezza dell’Amore che purifica e trasfigura le fragilità quotidiane. Fedele ad una voce interiore che permea ogni attimo di cui le ore sono fatte sperimento la consapevole inadeguatezza del ministero a me affidato. Il mio sguardo sugli altri e sulla realtà sia sempre mite e benevolo e che nello sguardo degli altri su di me possa percepire costantemente lo sguardo di quel Gesù che fissandoci ci ama! Per la comunità cristiana, che mi sforzo di servire, desidero fermamente che ogni persona possa cogliere la presenza del Signore che passa ancora oggi per le nostre strade e dona a tutti la possibilità di riconoscerLo, di amarLo sapendosi amati, di seguirLo, di annunciarLo testimoniandoLo con gioia e nella fraternità.

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