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L’oggi e il domani

L’estate impazza, nonostante tutto! Ovunque, folla: autostrade, treni, aeroporti, centri commerciali, luoghi di ristorazione, spiagge, ritrovi notturni... L’assemblea domenicale, quasi deserta, chiese perennemente vuote. È estate, si sa! In realtà nemmeno durante le altre stagioni la pratica religiosa raggiunge, dalle nostre parti, uno striminzito dieci per cento dei battezzati residenti nel territorio parrocchiale. Sono affetto, può darsi, dalla sindrome del “banco vuoto”!

M’interrogo dove cercare la “pecora smarrita”, o meglio, il gregge perduto. E se volessi “gettare le reti” di nuovo? Per quali perigliosi mari dovrei navigare? C’è, immagino, ancora terreno su cui spandere, a piene mani, il seme anche se tutto si presenta arido, coperto di rovi, o battuto da passi che lo hanno quasi pietrificato. Non posso lasciarmi affliggere dall’amarezza perché tardano a vedersi i “risultati”. Di esperienze pastorali, nell’ormai lungo mio ministero presbiterale in comunità ed in contesti diversi, ne ho maturate abbastanza. E la grazia di Dio, tra afflizioni e delusioni varie, mai mi ha fatto mancare la compagnia di operatori pastorali generosi, leali, motivati ed incamminati nella sequela di Cristo. Anche in questa “undicesima ora” della mia giornata, il “padrone della vigna” continua a mettermi accanto altri operai.

“L’essenziale è invisibile agli occhi”. Il regno di Dio è ben oltre gli angusti confini delle iniziative, lodevoli certo, della comunità parrocchiale che si connota per il suo dinamismo e per la sua vitalità. Rinnovata fiducia allora nel Signore che, tra le vicende della nostra vita complessa continua a salvare, a redimerci dal male, e ci invia sempre e di nuovo come ministri della sua misericordia, testimoni della sua compassione, all’umanità tutta che invoca pace, giustizia, amore.

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