Pane di Vita
Gesù è il Logos fatto carne (Gv 1), colui che inaugura la Nuova ed Eterna Alleanza ponendo fine al tempio (c.2), che ci esorta a rinascere dall'Alto (c.3), che ci dà l'Acqua della Vita Eterna (c.4), quella che consente di camminare come figli nell'amore del Padre. Adesso egli si rivela a noi come il Pane della Vita (c.6). Il racconto, situato nel tempo di Pasqua, è narrato ben sei volte nei Vangeli: due volte in Mc e Mt e una volta il Lc e Gv e al di là delle diverse accentuazioni, tutti gli evangelisti interpretano l'episodio in senso eucaristico: Gesù è il Pane di Dio per l'uomo, “fons et culmen“ della nostra vita di figli e di fratelli. A differenza dei Vangeli sinottici, Giovanni non narra l'istituzione dell'Eucaristia perché è l'argomento di tutto il suo Vangelo (il cap.6 ne illumina solo il mistero) esplicitandone le conseguenze per la Chiesa nei capp. successivi. Il pane, presente nel capitolo per ben 21 volte (su 25 di tutto il Vangelo di Gv), è il simbolo della vita, dono di Dio e della terra, ma anche frutto della fatica, del lavoro e della speranza dell'uomo.
Il Pane però che Gesù offre è la sua stessa vita, il suo Amore di Figlio per il Padre e per tutti i fratelli, ed è un pane che non può essere mangiato da soli. E' un pane che deve essere spezzato e condiviso con tutti gli uomini perché è un un pane che ci abilita ad amare il Padre e i fratelli - tutti i fratelli, nessuno escluso - così come siamo amati. “Mangiarlo significa assimilarlo, o meglio, esserne assimilati, per vivere di lui e come lui“ (cit.). Se così non è “mangiamo la nostra condanna“ (1Cor 11,29). Fino a quando non lo mangiamo in rendimento di grazie, spezzandolo e donandolo a tutti, corriamo il grave rischio di non raggiungere la meta finale, (la realizzazione della nostra vita di figli e di fratelli) sballottati da marosi che vogliono mandare a fondo la nostra povera barca nella perigliosa traversata del mare, metafora dell'esistenza. Di fronte a Gesù, Pane di Vita Eterna, siamo chiamati ad operare l'Opzione Fondamentale, chiamati a scegliere: o ci si decide per Lui o ci si recide da Lui. Non esiste un altro cammino.