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Non si può credere in Dio ed essere mafiosi! 1

Grande gioia nel capoluogo siciliano: le strade e le vie di Palermo sono gremite di gente, volti gioiosi e cori emozionanti, non si fa altro che parlare del sommo pontefice, il Papa! Il Papa viene a visitare la tomba di Don Pino Puglisi e il quartiere di Brancaccio dove operò il sacerdote (detto anche 3P), un presbitero dedito specialmente alla cura dei giovani. Educò i ragazzi secondo il Vangelo, sottraendoli alla malavita. Fu sempre impegnato nel sociale e quindi contrastò concretamente gli interessi delle famiglie mafiose di quella porzione di città.

Don Pino Puglisi venne ucciso il giorno del suo 56° compleanno con dei colpi d’arma da fuoco, infatti, cadde in una pozza di sangue dinnanzi casa propria. Il luogo dove don Pino spirò è diventato, in 25 anni, meta di soste e di preghiere silenziose, ed è segnato da un bassorilievo rotondo con croce e dedica. Il sacerdote morì sorridendo ai suoi carnefici.

Il Papa ha commentato quel sorriso dicendo: ‘c’era una specie di luce in quel sorriso’. Padre Pino era inerme, ma il suo sorriso trasmetteva la forza di Dio: non un bagliore accecante, ma una luce gentile che scava dentro e rischiara il cuore. È la luce dell’amore, del dono, del servizio.

Molto interessanti l’omelia ed i discorsi di Papa Francesco che è riuscito ad avere l’attenzione di tutta la platea, non solo durante la Messa, ma anche in piazza Politeama nell’ incontro delle 17:00 con i ragazzi, dove anche ha risposto alle loro domande lasciandoli con tanta voglia di continuare l’opera iniziata da Don Pino Puglisi. Grazie a Don Pino Puglisi e a tanti altri, come Falcone, Borsellino, Peppino Impastato, Beppe Alfano (Giornalista - Barcellonese), Attilio Manca (Chirurgo - Barcellonese), Graziella Campagna... vittime della criminalità, d’esempio alle nuove generazioni, ancora oggi si lotta contro la mafia non solo a Brancaccio, ma anche in altre zone di Palermo e della Regione intera come: Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Catania, Agrigento, in Calabria, a Napoli e, non solo nel nostro Meridione, ma anche nel Nord d’Italia. Per fortuna sembrerebbe che questa “montagna di merda”, come la definì Peppino Impastato, sia sempre più contrastata, e sempre di più sono le varie associazioni antimafia che combattono la criminalità organizzata in tutta la Nazione.

Sia a noi tutti di sprone il monito del Papa: “Non serve gente d’onore, ma gente d’Amore”.

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