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Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di Vita Eterna!

Nel riannodare le fila del discorso e cercando di guardare, come comunità parrocchiale, al prossimo futuro è quasi inevitabile, guardandosi intorno, notare come alla chiamata e all’invito rivolto ai molti a rispondere siano solo pochi e spesso sempre i soliti noti. Ci si interroga sul perché nonostante le numerose iniziative e i diversi momenti pastorali che la comunità vive e ha vissuto con impegno, dando prova della sua vitalità e vivacità e della sua propensione ad essere “in uscita”, in termini meramente e umanamente numerici, i risultati non siano del tutto soddisfacenti. Ci si chiede con rammarico, alle volte, per quale motivo pur essendo casa dalle porte aperte e accogliente verso tutti, luogo di incontro e fabbrica di numerose esperienze di vita diversi, giovani e adulti, adolescenti e famiglie, smarriscono lungo la strada il loro senso di appartenenza alla parrocchia e alla Chiesa. Insomma fermandosi a riflettere su queste questioni non è difficile esprimersi con le stesse parole di Gesù nel Vangelo di Matteo al cap. 11: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto”. Allargando lo sguardo, non per fare di un mal comune un mezzo gaudio, non si può non costatare come tutte le comunità parrocchiali vicine o lontane e più in generale tutta la Chiesa, specie quella radicata da secoli in Europa, attraversi una fase che lo stesso Benedetto XVI ha definito di sterilità; le chiese si spopolano sempre di più e la richiesta di ricevere i sacramenti continua a scendere, nei Paesi del nord Europa non è difficile trovare edifici un tempo stati chiese oggi trasformate in pub o discoteche perché dopo essere state chiuse e sconsacrate per mancanza di fedeli, sono state dalle diocesi vendute: è come se il messaggio cristiano che ha contribuito a formare le generazioni passate non trovi più qui terreno fertile. Prendere consapevolezza di tutto questo significa solo aprire gli occhi, la mente e il cuore sulla realtà per essere, da sempre più piccolo gregge, da sparuta minoranza nella società che vien formandosi, quel pizzico di sale e quel poco di lievito capace di insaporire gli alimenti o di fermentare tutta la pasta. Con Pietro anche noi che restiamo, pur non essendo migliori degli altri, dietro al Maestro ci sentiamo di rispondere al Suo “volete andarvene anche voi?” con un accorato “Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di Vita Eterna!”. Non ci fermiamo, non ci arrendiamo davanti a quello che potrebbe essere un terreno arido e deserto ma con intraprendenza continuiamo nella buona semina portando alle donne e agli uomini del nostro tempo il primo e non più scontato primo annuncio della fede, puntando all’essenziale e alle piccole cose e mirando al messaggio semplice e sempre vivo del Vangelo, fiduciosi che la Grazia di Dio, una Grazia pagata per ciascuno di noi a caro prezzo da Cristo sulla croce, opera e continuerà ad operare sempre in modi e tempi a noi sconosciuti.


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