Convegno giovani USC 2018 La gioia di ritrovarsi ancora insieme
“Dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà”. E’ stato questo il tema scelto per il XXXIII Convegno giovani USC, organizzato dai Missionari del Preziosissimo Sangue a cui sono stati invitati a partecipare giovani e famiglie provenienti da ogni parte d’Italia.
Anche noi di Barcellona Pozzo di Gotto - Antonino, Franca, Gabriele, Louis e Miriam - abbiamo deciso di esserci e di passare insieme e in modo diverso gli ultimi giorni del 2018, dal 27 al 30 dicembre. Quest’anno, a differenza degli altri anni, il convegno si è svolto in una nuova sede, più grande ed accogliente: la “Fraterna Domus” di Sacrofano, vicino Roma. Subito ad accoglierci affettuosi abbracci di chi avevamo già conosciuto al convegno dell’anno precedente o durante le due missioni nella nostra comunità parrocchiale; si respirava un bel clima di gioia e di amicizia. All’inizio del convegno ci hanno detto di vivere bene ogni attimo, perché ci sarebbe rimasto nel cuore. Abbiamo avuto momenti per ballare, cantare, divertirci e momenti in cui siamo stati chiamati a riflettere, a pregare e a confrontarci; interessanti le varie testimonianze che si sono susseguite nei quattro giorni, talvolta commoventi e significative. Simone Soria, affetto da paralisi cerebrale, ci ha insegnato a non arrenderci davanti alle difficoltà che la vita ci pone e di inseguire con tenacia i nostri sogni. Lui ne è un grande esempio, perché nonostante le sue evidenti difficoltà, ha dimostrato a tutti, contro ogni pregiudizio, di potercela fare, laureandosi, ad esempio, in ingegneria informatica col massimo dei voti e fondando una cooperativa sociale che produce ausili per le persone con gravi disabilità motorie; ma la cosa importante, ripeteva sempre Simone, è la fede in Cristo, solo così la tua vita può essere diversa e piena! Un’altra bella testimonianza è stata quella di Gianpietro Ghidini, che ha fondato una associazione chiamata “Ema Pesciolino Rosso” in ricordo del figlio Emanuele che a 16 anni si tolse la vita. La missione del padre, adesso, è dare sostegno ai giovani in un momento dell’età così delicato come l’adolescenza, con incontri che organizza in ogni angolo d’Italia. Anche le catechesi, guidate da Don Gian Battista Rizzi e Daniele Mencarelli, poeta e scrittore, ci hanno dato molti spunti su cui riflettere, in particolare sullo Spirito Santo e sulla vita. E ancora altre testimonianze come quella della mamma del servo di Dio Carlo Acutis che ci ha spiegato come ognuno di noi può essere chiamato alla santità, e il Kantiere Kairos, una band che, in un modo diverso, con musica rock, ha letteralmente cantato il Vangelo durante la prima serata. Anche qui il messaggio che si è voluto trasmettere è quello della chiamata alla santità. Parole che ci sono state ripetute anche durante la Solenne Veglia Eucaristica che, come di consueto, chiude l’ultima sera del convegno. “Ci dobbiamo lasciare guidare dallo Spirito per camminare verso la santità, se Dio entra in noi tutto è possibile, ma noi dobbiamo lasciarLo entrare”. Possiamo manifestare l’amore di Dio attraverso piccoli gesti, semplici e di bontà, ogni giorno. Se ci lasciamo guidare dallo Spirito, possiamo essere dono per gli altri, mettendo a frutto i talenti che il Signore ci ha dato e che ognuno di noi ha, anche se a volte pensiamo di non averli: con questo messaggio, nella concelebrazione finale, Don Terenzio ci ha invitato a riflettere, augurandosi che ognuno di noi porti nel cuore ogni momento vissuto in questo XXXIII Convegno USC, come sempre ricco di sorprese, amicizie e tanta gioia!