Il caso serio
Ospiti del mio liceo un gruppo di studenti olandesi. Un mio alunno mi rivolge un interrogativo: sono cristiani? Abbozzo una prima risposta e leggo in classe dal web che, secondo un’indagine sociologica del 2015, oltre il 50 per cento della popolazione in Olanda si dichiara atea, agnostica o comunque non interessata a nessun credo. Ne scaturisce un breve, ma serrato, confronto con i ragazzi ed emerge chiaramente che, pure essendo tutti battezzati, solo alcuni praticano con regolarità, altri episodicamente, e qualcuno afferma di essere diventato ateo. Se faccio un raffronto con la quotidianità ed il vissuto degli adolescenti e giovani che incontro in spazi, luoghi, situazioni diverse, il quadro che ne emerge non è diverso. Certo farsi prendere dal panico e dalla sindrome della casa che brucia non è saggio, ma nemmeno sottovalutare l’allarme come in un apologo classico: “Accadde in un teatro che le quinte prendessero fuoco. Il buffone venne a darne notizia al pubblico. Si credette che fosse una battuta di spirito e si applaudì; egli ripeté l’avviso, e il divertimento aumentò ancora. Ecco, penso che il mondo perirà tra il divertimento universale della gente di spirito, che crederà che sia un Witz (scherzo)”. S. Kierkegaard
C’è chi attribuisce le cause di questa poco esaltante situazione al clima di una diffusa e pervasiva visione del mondo che ha sfrattato Dio dalla vita e non ne sente la mancanza, chi al collasso morale della Chiesa, od ancora alla non credibilità dei dogmi e della morale cattolica: il caso è serio! Nel suo recente viaggio a Rabat, in un contesto islamico in cui i cristiani sono un piccolo gregge, papa Francesco affermava: “... il problema non è essere poco numerosi, ma essere insignificanti, diventare un sale che non ha più il sapore del Vangelo – questo è il problema! – o una luce che non illumina più niente (cfr Mt 5,13-15)". Credo che ciò possa valere anche per il nostro contesto secolarizzato e post-cristiano. Da dove ripartire? Dall’annuncio, creduto e vissuto, testimoniato personalmente, anche in piccole comunità, che il Signore è la nostra vita!
Buona Pasqua!