Pregare
“Gesù, vedendo le folle e i suoi discepoli, insegnava loro dicendo: cercate il Regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” Mt 6,33,…“non preoccupatevi della vostra vita, di quello che mangerete o berrete, di quello che indosserete... guardate gli uccelli del cielo, non seminano, eppure il Padre li nutre; osservate come crescono i gigli nel campo...” Mt.6,25 Uno dei discepoli chiese a Gesù “Signore, insegnaci a pregare” Lc. 11,1; e Gesù disse, quando pregate, dite “Padre nostro…venga il tuo Regno” Mt 6,5-10. Continua Gesù: “non siate simili agli ipocriti che amano pregare per essere visti dalla gente, ma quando preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto; pregando non sprecate parole come i pagani, perchè il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno” Lc. 6, 5-8
Gesù ci insegna come pregare e che cosa chiedere. Secondo l'insegnamento e la testimonianza di Gesù, la cosa più importante da chiedere al Padre nella preghiera è che “Venga il Regno di Dio e la sua giustizia”, cioè intendiamo chiedere che sia realizzata la volontà del Padre, “i suoi pensieri, le sue vie.” Is. 55,9, il suo progetto. E qual è il progetto del Padre? Una umanità dove ci siano relazioni pacifiche, fraterne, colme di giustizia, di ascolto e di solidarietà, di amore, capace a dare all'altro; una realtà composta da un'economia equa, idonea a fornire un lavoro dignitoso a tutti che permetta una accogliente dimora; la possibilità di nutrimento sufficiente per tutti i componenti della famiglia, di avere le cure necessarie e valide in caso di malattia, di potere avere una certa cultura che permetta l’integrazione nel tessuto umano; di farsi prossimo nei confronti di persone che si trovano in situazioni di disagio economico, di sofferenza, di solitudine; di essere accoglienti nei confronti di persone di altri paesi; di essere misericordiosi e comprensivi nei confronti di persone che hanno avuto la sventura di avere sbagliato; di essere tolleranti per coloro che la pensano diversamente. Per realizzare questi pensieri, questo progetto, questo regno, diverso dal regno degli uomini, il Padre cerca collaboratori, cerca il sì, l'amen dell'uomo creato a sua immagine e somiglianza; cerca nel tempo il sì di Abramo, il sì di Mosè, di Isaia, di Geremia, di Maria di Nazareth, di Giuseppe, di Gesù, di Pietro, di Andrea, di Matteo, di Zaccheo, del Samaritano, della donna adultera, di Francesco di Assisi, di Madre Teresa di Calcutta, di P. Massimiliano Kolbe, di Mons. Romero, di Don Pino Puglisi, del giovane Giudice Livatino, di te, di me, di noi. È necessario che ogni giorno io preghi, che mi fermi e mi metta dinanzi alla presenza del Padre, che gli dica la povertà dell'umanità, il disagio, il mio peccato; che mi riconosca perdonato dal peccato di indifferenza, di superficialità, di talento non trafficato, di mancata misericordia, di infedeltà. Devo sentire le Parole di Misericordia, di perdono del Padre. Devo condividere col Padre la sofferenza perché gli uomini continuano con inutili guerre a versare sangue, a produrre miseria, disastri, disagi, sofferenza, morti, povertà; perché i governanti, spesso corrotti e irresponsabili, non si adoperano per una società in cui si offre a tutti i cittadini la possibilità di una vita dignitosa; perché gli uomini di Chiesa, a volte, si limitano a devozioni e celebrazioni varie tralasciando l’attenzione alla vedova, all’orfano, allo straniero, al carcerato, perché non viene amato e rispettato il creato che, a motivo di interessi, viene offeso, bistrattato, distrutto. Guardo con gli occhi del Padre la realtà che mi circonda, e che mi dice in modo concreto come impegnare il tempo, che cosa devo fare, a chi rivolgere la mia attenzione, la mia tenerezza; a chi dare ascolto e fiducia; a chi porgere la mia mano per diventare compagno, amico e sostegno; a chi devo fare sentire la mia misericordia; a chi devo fare diventare compagno della mia mensa con cui spezzare e condividere il pane; a chi partecipare e condividere, in modo semplice e spontaneo, fiducia, speranza, progetti di vita.
Condivido con Papa Francesco che “La preghiera è alla base della vita cristiana: sostanzialmente, al di là delle parole, significa stare con Dio, affidarsi al Padre. La preghiera vera è un rapporto vivo, un’esperienza quotidiana, fatta di ascolto e dialogo, di consolazione e liberazione”.