Generare nella fede “Tornerò da te fra un anno a qu
Un dato preoccupante: gli italiani non fanno più figli. Lo notiamo nel nostro ambiente di vita, lo attestano i dati su tutto il territorio nazionale.
E senza figli una società, una economia, una civiltà, una cultura, un popolo muoiono.
Senza figli non c’è futuro! Le cause di questo complesso fenomeno sono molteplici: i legami affettivi sono sempre più liquidi e sempre più differiti nel tempo, si trova lavoro in condizioni di precarietà, l’occupazione stabile è una chimera per quasi tutti, la disponibilità economica è vissuta come insufficiente a far fronte alle necessità quotidiane e poi... meglio godersela la vita fin che si può. Per certi versi, si potrebbe capire questo processo, direi, da suicidio.
Ci dobbiamo rassegnare a questa sorte inesorabile, a questa cultura di morte?
Azzardare la vita, pur in un contesto per nulla facile, è promessa di un nuovo futuro.
Bisogna osare l’impossibile! Anche il grembo della comunità cristiana, della Chiesa, sembra essere diventato sterile in Europa e nella nostra Italia. I matrimoni celebrati in chiesa sono una rarità e quasi mai, nonostante i cosiddetti corsi matrimoniali, i nubendi hanno una consapevolezza della fede e del sacramento del matrimonio. Se la casa, la famiglia, è una piccola chiesa, il luogo primario in cui si è generati alla vita ed alla vita di Fede si comprende che, in questi condizioni, è difficile attendersi che i coniugi, i conviventi, analfabeti nella fede o semplicemente indifferenti, siano generatori di vita.
È responsabilità di ogni comunità cristiana parrocchiale, di tutti e di ogni battezzato, custodire il dono della fede e donarlo generosamente e con gioia alle nuove generazioni.
La sindrome di Sara, moglie di Abramo il cui grembo era sterile ed entrambi ormai vecchi, forse paralizza la nostra chiesa locale e la spinge alla stanca rassegnazione di non avere figli. “Sara, intesa come "tipo" della Chiesa, convoglia cinque sterilità consistenti: lamento, strategia, invidia, scetticismo e falsità. La comunità cristiana è un grembo sterile quando cade in questi atteggiamenti” (Erio Castellucci, vescovo).
Ma Dio ci visita ancora alle nostre querce di Mamre. Che possiamo riconoscerLo, ospitarLo, e fidarci della sua promessa.
Ci sorprenderà ancora!