La fede nasce dall’ascolto
Nell'Antico Testamento la Parola di Dio è la realtà fondamentale della rivelazione biblica: Jahweh è un Dio che si comunica attraverso la Parola, al contrario degli idoli che sono muti (Sal 115,5). La Parola esprime la volontà e i disegni di Dio, azione permanente che guida la storia di Israele soprattutto attraverso l'intervento di uomini scelti tra tutto il popolo: i profeti. Con l'avvento della rivelazione cristiana la Parola di Dio acquista un'altra risonanza perché Gesù stesso, con tutto quel che ha detto ed ha fatto, è il sigillo definitivo di Dio sul mondo, Parola fatta carne, compimento di tutte le antiche promesse. Parola di Dio è anche la Chiesa quando mette i suoi piedi nelle orme del Maestro ; Parola di Dio è l'uomo, ogni uomo, che con la sua vita, risponde di sì al progetto del Padre. Ma qual è il rapporto che noi cristiani abbiamo con la Parola? Quale familiarità? A tale scopo è di fondamentale importanza la conoscenza della Costituzione Dogmatica "Dei Verbum", forse trascurata, e che Paolo VI ha riproposto, in modo più profondo e attuale, nell'Esortazione Apostolica “Evangelii Nuntiandi". “E' necessario che la predicazione ecclesiastica come la stessa religione cristiana sia nutrita e regolata dalla Sacra Scrittura” che è “per i figli della Chiesa saldezza nella fede, cibo dell'anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale”, per questo motivo “è necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura”. (D.V., VI 21.22). Il cardinale Carlo M. Martini applicava al rapporto tra la Chiesa e la Parola una tenera espressione del Salmo 131: “Come un bimbo svezzato in braccio a sua madre”. Dice dunque che la Chiesa deve accostarsi alla Scrittura come una madre ricca d'amore si accosta a suo figlio. Nella Parola di Dio, così come nella SS. Eucaristia, “la Chiesa riconosce, trova, incontra, accoglie e assimila il Corpo del Signore edificando se stessa come tale” (cit.). Non ci troviamo, perciò, di fronte ad una opzione facoltativa all'interno della nostra appartenenza alla Chiesa. Si tratta invece di una struttura indispensabile che decide della nostra esperienza di fede. E' allora di vitale importanza iniziare un cammino di continua e costante frequentazione con la Parola, porsi umilmente in ascolto, domandando aiuto in caso di difficoltà, renderne vivo il contatto confrontandola con il vissuto in modo semplice e immediato, affinché il lettore sia trasformato in un vero innamorato dell'Amico. “La Parola ascoltata, meditata e contemplata diviene carne viva nella nostra esistenza e ci invia sulle strade dei fratelli per divenire loro compagni di viaggio. Assimilando la Parola, scopriamo la bellezza delle relazioni vissute nel rispetto, nella gratitudine, nel perdono, nella misericordia e nella pace” (cit.). Soltanto da un rapporto così coinvolgente e profondo con la Parola di Dio, può scaturire un autentico rinnovamento della vita della Chiesa.