La donna a Barcellona Volti cangianti, realtà immutabili?
La Sicilia è ‘fimmina’! Anche a Barcellona, piccola porzione dell’isola, ci sono donne forti, dallo spirito combattivo: difatti, le donne barcellonesi, al di là dei pregiudizi, hanno avuto sempre un ruolo di primo piano, a partire da “Peppa ‘a cannunera”, e hanno avuto coraggio di ribellarsi al potere maschilista che le voleva sempre silenziose, ubbidienti, sottomesse a regole di antica cultura. Non si possono poi dimenticare le donne impegnate nella lotta alla mafia, in particolare madri.
Certamente non è stato facile per loro assumere ruoli che apparivano quanto mai lontani dal sentire comune; e ancora oggi, spesso, non lo è, a discapito di finti specchi che proiettano immagini di donne libere di agire, disinvolte, professionalmente realizzate, con una forte personalità ma che sempre vanno a cozzare con un sottile substrato locale notevolmente maschilista, che non le poteva (e può?) vedere se non come mogli, madri, figlie, sorelle e così via: come se per essere determinate avessero per forza bisogno di essere rapportate a qualcun altro e la loro posizione sociale fosse definibile solo subordinatamente a quella di un altro, quasi il loro genio fecondo dovesse essere rinchiuso tra le pareti domestiche, e, comunque, anche lì sempre “trattenuto”, “sorvegliato”, finanche represso in molti casi.
Oggi, inoltre, poco dopo l’alba del nuovo millennio, ecco tra noi nuovi volti di donne che, venute da paesi e realtà più o meno lontani, sembrano voler ripercorrere i passi delle donne barcellonesi: io le vedo ogni mattina accompagnare i loro figli a scuola; sono coraggiose, spesso “provate” e pronte a combattere nella difesa dei loro figli; donne che hanno bisogno di sentirsi accettate, accolte anche con un “semplice” sorriso: chissà quante rinunce, quanti sogni e quante speranze sono custoditi nei loro cuori.
Come è stato scritto del libro “Donne”, firmato dal compianto Andrea Camilleri, che ha saputo definire meglio di molti l’universo femminile, anch’esse sono “donne fiere che non cedono a minacce e a lusinghe, pronte ad affrontare il loro destino. Donne misteriose che compaiono e scompaiono nel volgere di un viaggio in nave. Donne soavi, inebrianti come la Sicilia. Donne scandalose che non hanno paura di prendere ciò che è loro, loro compresa la libertà, semplicemente donne.”
Evviva allora le donne barcellonesi qualunque identità abbiano! E così come il sole regna nella nostra Sicilia, che ogni donna trovi sempre la forza di risorgere!