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Un vagito nella notte del mondo

È la notte di Natale! Il vagito di un bambino nel silenzio sordo di cuori indifferenti risveglia e suscita echi d’umanità, invocando le premure e le attenzioni di cui necessita. Quel Bambino è ogni bambino che viene al mondo: indifeso e affidato alla cura di mani pronte ad accoglierlo, vestirlo, nutrirlo, accarezzarlo; di cuori paterni, materni, fraterni, umani, capaci di amarlo!

Come pastori ridestati dal sonno e dal torpore ci mettiamo in cammino, nell’oscura notte di città e campagne, da ogni angolo della terra, verso ogni bambino, traccia e presenza del Bambino Gesù, che implora ed attende tenerezza, che nella sua disarmante e fragile nudità ci ricorda che ognuno di noi è stato bambino portatore di speranze e di sogni, un dono per l’umanità intera.

Se Erode è sempre all’opera per depistare i cercatori del Bambino promesso come Salvatore di ogni uomo, noi come Magi perseveriamo nel nostro andare, certi della nostra meta, dell’incontro con Colui che solo compie ogni attesa di un’umanità redenta e riconciliata: l’Emmanuele!

Pronti a riconoscerTi Dio fattosi carne per noi uomini e per la nostra salvezza, pronti ad accoglierTi tra le nostre braccia come Maria, tua madre e come Giuseppe, tuo custode. “Commossi dalla gioia del dono, piccolo Bambino di Betlemme, ti chiediamo che il tuo pianto ci svegli dalla nostra indifferenza, apra i nostri occhi davanti a chi soffre. La tua tenerezza risvegli la nostra sensibilità e ci faccia sentire invitati a riconoscerti in tutti coloro che arrivano nelle nostre città, nelle nostre storie, nelle nostre vite. La tua tenerezza rivoluzionaria ci persuada a sentirci invitati a farci carico della speranza e della tenerezza della nostra gente”. Papa Francesco

Buon Natale di gioia e di pace, a tutti!

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