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Il misterioso fascino del male. Il bene possibile

Ho avuto il piacere e la fortuna, tempo fa, di assistere al secondo spettacolo teatrale di Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio: “Dracula”, tratto dal romanzo di Bram Stoker. Il tema era quello del Male, forza oscura, mistero irrisolto che cerca di sopraffare, vincere il bene. Un tema antico dai tempi più remoti, forse prima dei Greci stessi con le due forze Eros e Thanatos che si avvicendano in una guerra eterna... Forze che si muovono in modo differente a secondo dei contesti storici.

Riflettevo come il Male possa nelle diverse rappresentazioni richiamare il sangue, Eschilo lo chiamava miasma o sangue infetto, ma non si può non considerare che questo liquido vitale venga versato anche per il Bene come " il sangue versato per la patria, per la Chiesa, il "Sangue di Cristo".

Nello spettacolo, nel Romanzo Dracula, il Conte vampiro impersonifica il Male assetato di sangue sotto mentite spoglie, avvolto in un'atmosfera di terribile ed imprevedibile Mistero. Turba la mente generando alienazione, quasi follia. Nella rappresentazione di Sergio Rubini, Lorenzo Lavia veste i panni di un giovane di cui Dracula ovvero il Male oscuro si è impossessato, lo estranea dal vivere razionale e portandolo alla follia. Nella Storia il personaggio di Dracula è colui che con il sorgere della Luna sprigiona la sua sete di Sangue e afferra le vittime che sono assalite dallo stesso insano desiderio, come a dire " sangue chiama sangue", tutto con la complicità delle tenebre. L'assenza di luce è metafora dell'assenza del Bene, dell'assenza d'amore.

La rappresentazione induceva a tante riflessioni: come le tenebre di giorno ... quelle della mente e dell' animo che attratti da questo Mistero oscuro si lasciano trascinare in un vortice di falsi miti e vedono con il cuore e la mente accecati da bagliori ambigui. Se guardiamo alla Storia, ne abbiamo di esempi in cui il Male oscuro, il desiderio inarrestabile di sangue ha segnato i momenti più tristi e senza che un Vampiro di notte si svegliasse, ma una fredda, spietata ragione ha guidato scenari di orrore dei quali ne portiamo il ricordo quasi a celebrare un rito, ma di fatto nulla cambia negli scenari quotidiani quando il terrorismo, le guerre e la fame sono sempre più dietro l'angolo.

E mentre le luci o i bagliori accecanti di un benessere smisurato di pochi e la pubblicità vampira ci succhia la ragione e ogni sentimento ... la realtà si presenta sempre più povera, traboccante di ingiustizie e differenze, sempre più alienata da pericoli ormai non incombenti, ma di casa.

Il Male e il suo fascino sono temi su cui sono stati intessuti romanzi, prodotti film, ma quel che è inconcepibile è la forza che comunque il Male esercita sull' uomo. Il dualismo Male e Bene è sempre esistito e sempre esisterà. Il Male è l'assenza di Dio e il Bene è Dio e il cammino per incontrarLo.

Tuttavia se esiste il Bene è perché esso è il contrario del Male. Il Cristianesimo è stato la vittoria del Bene sul Male...ma la guerra tra le due forze è eterna.

L'uomo composto di materia e spirito, di corpo e anima è la sintesi di queste due forze. La rappresentazione teatrale che tratta dell' incontro di un avvocato incaricato di acquistare un palazzo a Londra per conto del Conte Dracula, si sviluppa attraverso il diario dello stesso protagonista e della dannazione sua e della moglie contaminati dal Male; si chiudeva con una scena foriera di speranze e un quadro familiare felice, ma con un vento improvviso che scompiglia i fogli del diario scritto dal protagonista, quasi come un messaggio inquietante di precarietà del Bene.

L'uomo di ogni secolo subirà sempre il fascino del Male, ma è altrettanto vero che egli, dotato di libero arbitrio, ha la capacità, la possibilità di scegliere e di lottare per il Bene...

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