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Cristiano diventa ciò che sei

Torna con sempre più insistenza, nelle nostre Comunità parrocchiali, l’anelito ad una degna formazione dei cristiani laici che permetta loro di scoprire la grandezza e responsabilità della loro vocazione e missione nel mondo e nella Chiesa. Già nel 1988 il venerato papa Giovanni Paolo II nell’Esortazione apostolica Christifideles laici richiamava tutti a quest’urgenza vista l’ora drammatica della storia: “Situazioni nuove, sia ecclesiali sia sociali, economiche, politiche e culturali, reclamano oggi, con una forza del tutto particolare, l’azione dei fedeli laici. Se il disimpegno è sempre stato inaccettabile, il tempo presente lo rende ancora più colpevole”. Ogni cristiano nel battesimo viene innestato in Cristo e conformato a Lui, riceve in dono una novità esistenziale che è chiamato a custodire e difendere insieme agli altri fratelli e sorelle con l’assiduità nell’ascolto della Parola del Signore, la preghiera, i Sacramenti, l’esercizio costante della Carità, l’instancabile impegno nella costruzione di un mondo più umano e più giusto. I cristiani purtroppo oggi non sono consapevoli di questo. I vescovi, i parroci, i religiosi, esercitando la loro paternità e maternità spirituale, non cessano di interrogarsi sulle forme e i metodi più efficaci per formare i cristiani in modo che essi possano permeare il tessuto della società. Così come il sale penetra negli alimenti a cui è mescolato e ne trasforma il gusto così il Vangelo accolto dovrebbe trasformare i cuori degli uomini, la mentalità corrente e le strutture distorte della società (cfr Mt 5,13-14).

L’episcopato italiano per il decennio 2010-2020 ci ha donato gli Orientamenti pastorali Educare alla vita buona del Vangelo, un documento che invita a riflettere sull’educazione a partire dall’incontro con Gesù Cristo e il suo annunzio liberante. È proprio all’incontro con Cristo che deve puntare qualsiasi tipo di formazione nelle parrocchie. Non è un’ideologia, una dottrina che i cristiani siamo chiamati a conoscere ma il Volto di colui che è venuto a rivelare la misericordia del Padre e donarci un’esistenza libera da ogni tipo di schiavitù che aliena e distrugge. Purtroppo i cammini formativi di evangelizzazione e di promozione umana che stiamo sperimentando nelle comunità parrocchiali non stanno dando i frutti sperati e, malgrado le energie impiegate, pochi sono quei cristiani che vivono una piena appartenenza a Cristo e al suo Corpo che è la Chiesa. Sovente nelle parrocchie ci si concentra maggiormente sulla catechesi dei fanciulli mentre minori energie sono impiegate nella formazione degli operatori pastorali, negli incontri di catechesi con i fidanzati che ancora scelgono di celebrare il Sacramento del matrimonio, con coppie di genitori che chiedono il Battesimo e gli altri Sacramenti dell’Iniziazione cristiana per i loro figli. Spesso incontri significativi di preghiera, di ascolto della Parola, di sensibilizzazione della coscienza civile sono disertati dai più. Sembra non si percepisca il bisogno di approfondire la propria vita di fede. Raramente si attuano percorsi lunghi e duraturi con adolescenti, giovani, adulti, anziani. Seppure le parrocchie si vedono rimpicciolire come un “piccolo gregge”, il Signore non mancherà di rinvigorire i credenti per una fedeltà nuova al Vangelo e far ardere i cuori nella gioiosa e fruttuosa testimonianza.

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