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Lo Spirito anima della Chiesa



Lo Spirito Santo è l'esegeta della Parola che a noi è rivolta, entrambi creano, entrambi sono datori di vita, generano, trasformano, bagnano e fecondano le povere ossa della nostra umanità inaridita, secca, senza più carne né nervi, senza più vita (cfr.Ez 37,1-14). Queste forti immagini del profeta Ezechiele sono rivolte ad un popolo, una comunità di credenti che, come le nostre, ha fatto la dolorosa esperienza dell'esilio, della disperazione e della morte. Il coraggio viene meno, la fede vacilla, “ogni speranza è svanita e noi siamo perduti” (Ez 37,11). Dio, però, è Il Padrone dell'impossibile ed irrompe nella storia donando all'uomo il suo Spirito, cioè la sua Vita, in modo nuovo e definitivo. Lo Spirito che aleggiava sulle acque del caos, che fu ombra sul Sinài e nube sulla tenda dell'arca, quel Dio “che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene” (At 17,24) ora adombra la Vergine Maria, vero Tempio della Shekinà, facendo di lei la sua dimora in modo nuovo e definitivo. Maria, che ha rinunciato a compiere lo sterile tentativo di avere un futuro, è la nuova Arca dell'Alleanza, in lei lo Spirito di Dio si dona a noi come Figlio, per far comprendere che “il futuro e la salvezza dell'uomo viene solo da Dio ed è Dio stesso “(cit.). Maria è figura di ogni uomo e di tutta la Chiesa che nella fede è colmata di Spirito Santo e concepisce quella salvezza umanamente inconcepibile: l'Emmanuele, il Dio con noi. “In lei tutta la Chiesa risponde: "Eccomi!" a Colui che da sempre la cercava. Dio esulta di incontenibile gioia” (cit.). Il dono dello Spirito è il cuore e il fondamento della Chiesa e la comunione con Lui la condizione della vita del cristiano. Senza la presenza dello Spirito Santo saremmo come ciechi e sordi, privi di ogni punto di riferimento, incapaci di discernere ciò che è effimero, impediti di scorgere l'inganno dell'idolo che annebbia e offusca gli occhi e il cuore della nostra coscienza. Una Chiesa paralizzata dalla paura e morta sul Golgota, che per Grazia torna a vivere perché immersa e abitata dallo Spirito di Dio, vivo e vivificante, che trasforma le nostre ossa aride in veri figli, uomini nuovi per la vita del mondo. Davvero l'umanità ha bisogno di una nuova e perenne Pentecoste.

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