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Tutti responsabili della ri-partenza della Chiesa

Sarebbe stato da visionari stolti o da ingenui impenitenti credere - visti l’ampia offerta di riti talora “improbabili” in streaming, le visualizzazioni di video messaggi religiosi, il presenzialismo di preti youtuber, l’attivismo di catechisti su piattaforme varie - che sarebbe stato sufficiente suonare le campane ed aprire le porte delle chiese lungamente rimaste chiuse per vedere una grande folla di partecipanti alle Messe domenicali: così, come prevedibile almeno per chi è consapevole della profonda e radicale crisi della fede, non è stato!


La pandemia, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha messo a nudo l’inadeguatezza delle proposte pastorali fin qui attuate dalle comunità parrocchiali. Nonostante i lodevoli tentativi di rinnovamento della Chiesa l’impianto dei riti, delle devozioni, dei tempi liturgici, dei vari linguaggi educativi ecclesiali... è rimasto immutato e non riesce a suscitare minimamente l’attenzione degli adulti e delle nuove generazioni.

Sarà compito di tutti i battezzati interrogarsi sulla propria fede, sulla propria relazione con Dio e con la comunità, per ridire il Vangelo in contesti di apparente refrattarietà e rendere attrattivo lo stile di vita per una risignificazione della stessa. Invochiamo lo Spirito Santo perché ci faccia dono dell’intelligenza per comprendere questo nostro tempo e perché ridia nuovo entusiasmo alla missionarietà dei discepoli, superstiti e fiaccati, del Signore Gesù.

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