Genitorialità ed educazione come aiuto alla crescita
Nonostante le conquiste e i progressi fatti, le madri e i padri di oggi vivono il loro ruolo con la costante tensione di commettere uno sbaglio, in bilico tra l’essere troppo severi o troppo permissivi, tra il viziare o non dare attenzione. Ma è vero che si è nati figli non genitori, quindi è perfettamente normale commettere degli errori. Spesso è la cattiva comunicazione uno dei maggiori problemi che i genitori incontrano. Il presupposto per comunicare con i figli nel modo migliore è l’Amore. Non voglio dire che i genitori non amano i propri figli, ma che spesso diamo per scontato questo sentimento e ci dimentichiamo di amare attivamente, ovvero di coltivare ogni giorno attraverso i nostri gesti e le nostre parole il nostro amore per l’altro. Per comunicare con i figli è importante altresì essere sinceri: molti genitori potrebbero pensare che ci siano situazioni in cui è meglio nascondere aspetti scomodi, dolorosi, ambigui, ma i casi in cui questo è necessario sono veramente rari. Dobbiamo invece, dargli gli strumenti per affrontare e risolvere le difficoltà. Evitiamo anche qualsiasi senso di colpa nei confronti dei figli per manipolarli, facendoli sentire in debito per quello che fai per loro o per il loro ingrato modo di comportarsi. Inoltre ognuno dei genitori deve accettare, specie a una certa età, che ci sia un conflitto di vedute e che i figli pretendano la loro indipendenza: per questo è importante rispettare le decisioni dei propri ragazzi.
Bisogna dare importanza alle loro idee, rispettarle anche se non le si condivide e dare consigli. Se i figli vedono che vogliamo aiutarli a realizzare i loro sogni, invece che tarpargli le ali, se si rendono conto che rispettiamo le loro idee e vogliamo essere dalla loro parte, non come giudici, allora crescerà la fiducia e il rispetto nei confronti del genitore. Facciamo infine molta attenzione a epiteti e parole che sul momento sembrano innocui. Dare dello stupido, dell’ignorante, dell’incapace laddove i figli non riescono in qualcosa o trovano difficoltà è ingiusto. Le risposte, le parole e le scelte dei genitori permettono ai figli di costruire la loro immagine di sé. Limitarsi e dire “sono sciocchezze”, “da grande lo capirai” è il sistema più veloce per allontanarli e fare in modo che dirottino la loro richiesta di aiuto verso coetanei (non quelli “giusti”) o magari sul web. Oggi, ancor più negli ultimi mesi di emergenza COVID, la rete e le nuove tecnologia hanno cambiato di molto il paradigma della comunicazione, incentivando l’isolamento camuffato da illusoria percezione di essere sempre connessi. A tal proposito è fondamentale che i genitori imparino questo linguaggio, che apprendiamo come usare questi strumenti, per sorvegliare i figli in un territorio facilmente disseminato di insidie e minacce. Una “sana” comunicazione e un dialogo “funzionale” che rispettino le linee guida sopra tracciate, devono essere presenti non solo tra adulti e ragazzi, ma anche tra gli stessi membri della coppia. Per allevare ed educare serve equilibrio e offrire in ogni momento un esempio o modello positivo. Educare significa aiutare a crescere, non formare automi che faranno quel che vogliamo.