Abbiamo visto la Gloria del Signore
Buon Natale a tutti voi e alle vostre famiglie! La sentite la magia del Natale? E’ questa la domanda che oggi vorrei rivolgervi; dopo tante settimane di martellamento mediatico e di preparativi, dovremmo pur sentirla questa magia! Siete, forse, al calduccio nelle vostre case, magari davanti ad un caminetto accesso? O, forse, state scartando i regali ricevuti, assaporando una fetta di panettone o di pandoro? In barba ai cambiamenti climatici, qualcuno di voi starà rievocando giorni di Natale dal freddo pungente, quando nell’aria si sentiva un acre profumo di legna bruciata e le viuzze del paese profumavano di agrumi e della resina dei rami di abete. Anche a me piace il Natale della magia, che porta gioia, nostalgia, calore, legato ai ricordi dell'infanzia, agli affetti che sopravvivono alle intemperie della vita. Ma so che per tutti noi c'è un altro Natale, da vivere coerentemente con la nostra fede: il Natale del mistero dell'Incarnazione. Fermiamoci per un attimo davanti alla grotta, volgiamo lo sguardo al Dio bambino, che ci ha tanto amati fino a farsi carne, fino ad assumere le nostre fragilità, perché anche noi potessimo partecipare della natura divina. La Luce è venuta a risplendere nel buio di una grotta e tornerà nelle viscere della terra per risalire e risplendere nella Resurrezione. Seguiamola e scendiamo nel buio del nostro “io”; poniamoci in ascolto, abbandonando il pregiudizio, lasciamoci vincere dall'amore incondizionato, liberiamoci dalle catene dell'autodifesa, trovando in noi il coraggio dell'accoglienza. Il mistero dell'Incarnazione, del Dio bambino ci guida alla Luce, scuote il torpore delle nostre coscienze, ci induce a scendere nel nostro profondo per riappropriarci della dignità di figli di Dio. Un canto di gloria risuona nella notte a Betlemme, un canto di gloria a Dio si innalza ogni qualvolta il più piccolo, il più misero degli uomini trova misericordia presso di Lui, ogni qualvolta un uomo tende la mano al proprio fratello. Quanto grande sei Tu, o Dio, che nell'incessante effusione del tuo Amore attendi trepidante un nostro “sì”. In questa interdipendenza d'amore è racchiuso il mistero dell'Incarnazione: “la gloria di Dio è l'uomo vivente” (Gv. 13, 31-33).
di Tinuccia Russo
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