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Ad una svolta... Il dialogo islamico-cristiano

Non sono poche le iniziative di sostegno alle donne afghane che si stanno promuovendo in queste settimane (a Messina, giorni fa, si è tenuto un sit in). Si tratta certamente di buone iniziative che se non occasionali possono stimolare almeno una parte dell’opinione pubblica a maturare una maggiore attenzione nei confronti dell’Afghanistan, una situazione che merita di essere approfondita. Speriamo in particolare che quella parte del mondo cattolico e musulmano che da tempo sviluppa interessanti esperienze di conoscenza reciproca esprima una valutazione specifica ed articolata su quanto sta avvenendo in quel martoriato paese. Le notizie che ci giungono non sono certo rassicuranti e ci fanno temere che la situazione possa peggiorare. Chi ci va di mezzo è in particolare la parte più debole della popolazione (donne, minori, vecchi, ammalati). Sappiamo che per entrambe le religioni, cristiana e musulmana, è soprattutto questa parte più debole a dover essere difesa da ogni forma di violenza che la minaccia. Le affermazioni contenute nella Bibbia e nel Corano a favore di chi vive maggiori fragilità è già significativa, ma oltre queste antiche tradizioni religiose, custodite dalle rispettive comunità, c’è un documento sulla “Fratellanza umana”, firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio del 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, nel quale si legge:” Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro”… “in nome dei poveri, dei miseri, dei bisognosi e degli emarginati che Dio ha comandato di soccorrere come un dovere richiesto a tutti gli uomini e in particolar modo a ogni uomo facoltoso e benestante”...”In nome degli orfani, delle vedove, dei rifugiati e degli esiliati dalle loro dimore e dai loro paesi; di tutte le vittime delle guerre, delle persecuzioni e delle ingiustizie; dei deboli, di quanti vivono nella paura, dei prigionieri di guerra e dei torturati in qualsiasi parte del mondo, senza distinzione alcuna”. Il testo contiene altri punti importanti, ma se, come è auspicabile, il dialogo cristiano-islamico continuerà anche in futuro, è assolutamente auspicabile che tenga conto delle criticità presenti nel mondo di oggi, dove ogni confessione religiosa deve prendere chiaramente ed esplicitamente le distanze e condannare quei comportamenti (discrimina-zione delle donne, mancata tutela dei minori, libertà religiosa) che non sono coerenti con i principi delle religioni di appartenenza. Da circa trent’anni sono e resto un convinto sostenitore del dialogo interreligioso e questo che stiamo vivendo mi sembra un punto di svolta veramente cruciale per dare maggiore forza e slancio ai rapporti fraterni fra cristiani e musulmani e contribuire quindi alla pace del mondo.







di Dino Calderone


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