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Alla scoperta Didachè. Insegnamento dei dodici Apostoli.

Tenuta in grande considerazione dai Padri della Chiesa (Clemente Alessandrino, Erma, Origene, Atanasio, Eusebio di Cesarea...), la Didachè o Insegnamento degli Apostoli è un testo ad uso delle prime comunità cristiane, una raccolta di scritti diversi, in parte giudaico-cristiani, che riunisce in un brevissimo manuale per i neofiti testi provenienti dalla viva Tradizione della Chiesa nascente. Si ritiene che l'opera sia stata composta in Siria o in Egitto nella seconda metà del I° secolo da autore ignoto, probabilmente un cristiano proveniente dal giudaismo, che avrebbe messo per iscritto alcuni degli insegnamenti della predicazione apostolica. Chi ha composto l'opera si riconosce in un contesto influenzato dalle tradizioni giudaiche, soprattutto i primi capitoli risentono fortemente dell'influenza della letteratura sapienziale ebraica: Talmud, Filone Alessandrino, scritti di Qumran..., ma il testo venne utilizzato indistintamente sia per la catechesi dei cristiani di origine ebraica che per quelli di origine pagana. Il testo integrale della Didachè, che per secoli si riteneva fosse andato perduto, è stato ritrovato solo nel XIX secolo a Costantinopoli, anche se tanti sono i riferimenti ad essa da parte di molti autori antichi. Si tratta di un vero e proprio manuale liturgico, disciplinare e morale e può essere considerato come il più antico Catechismo in uso alla Chiesa al cui interno si respira la vita dei cristiani delle origini, un testo formidabile che unisce capacità di sintesi, chiarezza espositiva e ricchezza di contenuti. L'intento del compositore è quello di unificare e fissare per iscritto una serie di norme, già in uso in quel periodo, che sono da lui ritenute le più importanti e che riguardano la vita reale della comunità del tempo. Il contenuto dottrinale vede due principali argomenti: la Chiesa e i Sacramenti. Vengono espressamente menzionati il Battesimo, l'Eucaristia e la Penitenza (al suo interno rinveniamo le prime istruzioni conosciute per la celebrazione del Battesimo e dell'Eucaristia) e tutto questo solo pochi anni dopo la morte e la resurrezione di Gesù. I riferimenti e le affinità con il Nuovo Testamento sono reali (la presenza al suo interno della preghiera del Padre nostro ne è la prova), a conferma di ciò troviamo per ben due volte la frase: << come avete letto nel Vangelo di Nostro Signore >>; anche se è pensiero comune degli studiosi che la Didachè non contenga alcuna citazione testuale dei testi canonici del Nuovo Testamento, ma derivi da tradizioni differenti addirittura anteriori ai Vangeli stessi. Dal punto di vista contenutistico possiamo dividere l'opera in quattro parti : capp.1-6 : Parte catechetico-morale sulle Due Vie : della vita e della morte; capp. 7-10: direttive liturgiche; capp. 11-13: regole disciplinari; capp. 14-16: sulla gerarchia locale e sull'attesa escatologica. E' facile allora comprendere come, alle origini della Chiesa la Didaché fosse tenuta in gran conto quasi come le Sacre Scritture, come confermato da S. Atanasio, anche se non fa parte del canone biblico. Attualmente è inclusa fra gli scritti dei Padri Apostolici.

di Santino Coppolino



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