Beato chi legge e beati coloro che ascoltano Apocalisse da accogliere
L'Apocalisse è un libro scritto in codice perché i nemici delle comunità cristiane (Roma) non ne comprendessero il messaggio celato al suo interno e solo chi era in possesso delle chiavi per decriptarlo era in grado di capirne il significato. Per comprenderlo, perciò, è necessario decodificare questo testo, perché è di difficile comprensione. E' chiaro che senza la conoscenza che ci aiuta a tradurre questo codice segreto, noi non ne verremo mai a capo.
Sappiamo già che la Bibbia non può essere letta come si legge il giornale perché appartiene ad un'altra cultura e l'Apocalisse in modo particolare. Ma cosa significa il termine: Apocalisse? Di che tipo di scritto si tratta? Anche noi oggi nel nostro modo di parlare utilizziamo questo termine: ogni situazione drammatica è sempre apocalittica, la guerra, gli incidenti, il maltempo, ogni possibile calamità o disgrazia sono apocalittici. Questo fraintendimento sarebbe stato possibile ovviarlo traducendo il vocabolo greco 'apokalypsis' con rivelazione, svelamento, come è d'uso ormai fare in molte lingue (inglese, francese, tedesco...) per l'ultimo libro della Bibbia. Il vocabolo ha perciò una accezione positiva perché indica la capacità di comprendere correttamente un determinato messaggio o una situazione . Ma cosa rivela o svela il Libro dell'Apocalisse ? Il messaggio è assolutamente positivo, nonostante le grandi difficoltà interne ed esterne alla comunità cristiana, le incomprensioni e le persecuzioni. Attraverso l'autore sacro il Signore esorta i credenti a non aver paura: la luce sarà sempre più forte delle tenebre come la verità della menzogna e la vita della morte. Anche in un recente passato, la non comprensione del genere letterario utilizzato dall'agiografo, del significato del suo particolare linguaggio, ha generato la distorsione e la non comprensione di questo stupendo libro con il quale si chiude non solo il Nuovo Testamento, ma la Rivelazione stessa. E' evidente però che, se non vengono offerte al lettore gli strumenti adatti per interpretare e decifrare ciò che legge, si corre il rischio che l'Apocalisse diventi una specie di libro horror, il più 'noir' di tutta la Bibbia. Infatti molti di coloro che si accingono alla sua lettura, davanti ad alcune pagine veramente criptiche, non sanno che pesci prendere, si fanno prendere dallo scoraggiamento e dopo poche pagine lasciano perdere. Ma l'Apocalisse è veramente un libro che vuole infondere speranza e fiducia nel futuro, una continua esortazione di resistenza al male che apparentemente sembra invincibile. L'Apocalisse è l'unico testo del Nuovo Testamento che si apre e si chiude con una beatitudine e che fa delle Beatitudini (ben sette, numero perfetto, che sono distribuite lungo tutto il testo) il filo conduttore del racconto. Sono segnali indicativi per la sua lettura, fondamentali per comprendere il libro. Esse sono un insieme, secondo la tecnica letteraria dell'autore sacro, di concentrare gli elementi più importanti della narrazione in gruppi di sette (lettere/sigilli/trombe/coppe), anche se disseminate lungo tutta l'opera. “Sono parole di profezia che proclamano la potenza di un amore incondizionato, ed aprono alla visione finale di un "cielo nuovo e di una terra nuova" (21,1), non una visione totalmente drammatica della storia, ma una realtà di pienezza di vita. E' questo uno dei motivi fondamentali per cui l'autore ha voluto lasciare alle comunità nella storia un'opera come questa”.
Santino Coppolino
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