top of page

CRESCERE INSIEME GIOVANI DI OGGI, PROTAGONISTI DI DOMANI!

Sempre più spesso, lungo le strade della nostra città, oppure nei corridoi delle nostre scuole, incontriamo ragazzi che vengono da lontano, giovani che, per motivi spesso drammatici, hanno dovuto lasciare la loro terra natia. Hanno viaggiato per migliaia di chilometri, affrontando pericoli e sacrifici che, per molti di noi, rimangono difficili anche solo da immaginare. C’è chi è fuggito da conflitti che devastano interi paesi del Medio Oriente, chi ha lasciato dietro di sé la paura di persecuzioni politiche o religiose, chi ha visto la propria famiglia vivere nell’incertezza quotidiana della fame e della miseria. Eppure, oggi, questi ragazzi condividono con noi le stesse aule, gli stessi quartieri, la stessa età. In particolare, noi sedicenni, loro coetanei, ci troviamo spesso a chiederci chi siano davvero. A prima vista, appaiono “diversi”: la lingua, alcune tradizioni familiari, persino la visione di aspetti intimi della vita, come il matrimonio - che in certe culture prevede la poligamia mentre da noi è legato alla monogamia -, possono suscitare curiosità e perfino diffidenza. Ma, dietro queste apparenti differenze si nascondono esperienze umane, complesse e piene di ferite. Noi giovani europei, nati e cresciuti con una certa sicurezza, non sempre siamo pronti ad accogliere chi arriva con un bagaglio di storie tanto diverse. Spesso, la prima reazione è la diffidenza: temiamo che il loro arrivo possa sconvolgere il nostro equilibrio o mettere in discussione ciò che consideriamo normale. Ma, se provassimo ad ascoltarli senza pregiudizi, ci renderemmo conto che le loro speranze e le nostre non sono così lontane. Sogniamo un futuro in cui sentirci apprezzati per le nostre scelte e le nostre idee, non giudicati in base al Paese di provenienza o all’aspetto. Desideriamo legami autentici, occasioni per condividere emozioni e progetti che ci facciano sentire parte di qualcosa di più grande delle nostre paure. Come diceva Andrea Camilleri: “Non bisogna mai avere paura dell’altro, perché tu rispetto all’altro sei l’altro.” E che ciascuno di noi non dimentichi mai che riconoscere l’altro come parte di noi stessi sia l’unico modo per non restare prigionieri della paura e dei pregiudizi.




 
 
 

Commenti


Creato da Filippo Maniscalco

Gestito Antonino Cicero

bottom of page