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Don Tonino Bello Venerabile

Scelto da Dio tra gli uomini e per gli uomini” (cfr. Eb 5,1). Ecco chi è Mons. Antonio Bello, meglio conosciuto come “don” Tonino; un uomo, un Vescovo “fatto Vangelo”. Nasce ad Alessano (Lecce) il 18 marzo 1935. Entra in seminario e, dopo aver completato gli studi teologici, viene ordinato sacerdote. Un compagno, un amico, un brav’uomo… si, per chiunque don Tonino è tutto questo. Ricopre molti incarichi: è parroco, rettore del seminario, vicario episcopale per la cultura. Il 10 agosto 1982 è nominato vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi.

Un grande esempio di vescovo: sempre vicino alla gente, semplice; un “Pastore che fa profumo delle sue pecore”. Don Tonino spende tutta la sua vita per lottare a favore dei poveri, degli emarginati, dei dimenticati, di tutti coloro che sono vinti dalle ingiustizie dei potenti di questa terra. Piange con loro, gioisce con loro. È un vescovo attento alle esigenze della sua gente. Crede fermamente in una “Chiesa con il grembiule”, che sappia “abbracciare il potere dei segni e abbandonare i segni del potere”, una Chiesa credibile, che annunci realmente di Vangelo. Il 20 aprile del 1993 don Tonino muore a Molfetta a causa di un tumore.

Molti lo ricordano per la sua disponibilità, per la sua vicinanza, per la sua gentilezza. Un vescovo fuori dal comune per alcuni aspetti. L’episcopio era sempre aperto a tutti, trafficato di gente, casa sicura per quanti non avevano un posto in cui andare per trascorrere la notte. Un Vescovo con una semplice croce di legno al collo, sempre pronto ad ascoltare il grido sofferente di chi aveva attorno. Uno di quelli che il Vangelo lo vive sulla sua pelle. Un uomo semplice, molto colto, che amava scegliere con cura le parole, dando a ciascuna di esse il giusto peso ogni volta che apriva bocca.

Non sopportava l’indifferenza che l’uomo aveva dinnanzi ai “sofferenti”, tanto che, in occasione del Natale decise di scrivere una lettera di auguri “scomodi”, sperando così di smuovere i cuori: “Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate […] Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza”. Parole forti, vere, che sanno di Vangelo! Oggi la Chiesa è in festa. Il Papa con un decreto riconosce le virtù eroiche di questo vescovo degli ultimi… don Tonino è Venerabile. Possano queste parole smuovere anche i nostri cuori, facendoci ricordare che una vita non donata è una vita “sprecata”.


di Louis Manuguerra



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