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E la strada si apre… I cantieri sinodali 2022/23

“Mentre essi erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa”. Su questa immagine del vangelo di Luca, “l’incontro di Gesù con Marta e Maria nella casa di Betania”, si apre il secondo anno del cammino sinodale della Chiesa Italiana. Dopo un primo anno di ascolto, adesso la Chiesa desidera continuare ad ascoltare tutti coloro che sono rimasti ai margini, che si sono sentiti esclusi, non presi in considerazione e, “farsi toccare il cuore, comprendere le urgenze”, andare verso l’Altro.

È un’altra grande opportunità per riscoprirsi Chiesa in uscita, che cammina con e per gli uomini. Per questo nuovo tempo di grazia, la Conferenza Episcopale Italiana ha consegnato alle varie Chiese locali un documento dal titolo “I cantieri di Betania”: un testo che, riprendendo la parola cantiere, vuole indicare l’idea e la prospettiva dei “lavori in corso”. E come ogni cantiere che si rispetti, i lavori vanno eseguiti seguendo un determinato “progetto” che però deve fare i conti con la quotidianità e con le mille difficoltà che si vengono a creare: gli imprevisti, il meteo, i materiali… ma è necessario mettercela tutta e raggiungere il risultato tanto desiderato, così da dar vita ad un edificio sano, forte, senza crepe che possano, a lungo andare, far cedere la struttura. In questo documento vengono presentati principalmente tre cantieri: “Il cantiere della strada e del villaggio”, per ascoltare i diversi mondi della società (cultura, fede, arte, sport, politica, lavoro); il “Cantiere dell’ospitalità e della casa”, per approfondire le relazioni comunitarie e la spinta missionaria; il “Cantiere delle diaconie e della formazione spirituale”, per vincere l’affanno delle cose da fare e dedicarsi di più all’ascolto della Parola di Dio e della spiritualità. A questi cantieri, poi, se lo riterranno, le varie diocesi potranno aggiungerne un altro in base alle priorità del territorio che sono state evidenziate durante la prima fase del sinodo.

Durante l’estate, in vista della realizzazione dei cantieri, le varie diocesi potranno, attraverso il sito dedicato, attingere “alle esperienze e alle buone pratiche” delle altre diocesi, così che, ogni Chiesa locale, possa essere d’aiuto ad un’altra, e possa aver modo di impostare questa nuova fase del cammino sinodale.

Di certo tutto questo non sarà semplice, ma, se ogni uomo comprenderà che il suo contributo è prezioso, allora, da un semplice cantiere, salterà fuori una grande Casa-Chiesa, chissà, magari “dalle porte aperte”, che sappia realmente uscire e tendere verso l’altro.





di Louis Manuguerra

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